Scissione di Matteo Renzi dal PD
Matteo Renzi ha spiegato la sua decisione di lasciare il PD, facendo sapere che saranno con lui una trentina di parlamentari e i gruppi autonomi nasceranno questa settimana. Ha telefonato al premier Conte per comunicare la sua decisione ed ha inoltre affermato di “voler passare i prossimi mesi a combattere Salvini, non a difendersi dal fuoco amico”.
Amaro il commento del segretario Democratico Nicola Zingaretti: “ci dispiace, è un errore”.
Nel frattempo, Renzi ha già lanciato una nuova sfida.” ‘Italia Viva’ sarà un nuovo partito, allegro e divertente”- così è quanto da lui detto in qualità di ospite nella puntata di Porta a Porta. Alla Leopolda sarà presentato il simbolo: il primo impegno elettorale saranno le elezioni politiche (probabilmente) nel 2023 e poi le Europee nel 2024.
Atlantia: scivolone in Borsa
Alla partenza in Piazza Affari Atlantia ha tenuto dopo lo scivolone dei giorni scorsi.
Il titolo della holding controllante di Autostrade, comunque sempre nervoso, sale dello 0,5% a 20,55 euro. La perdita complessiva delle sedute di venerdì e lunedì in Borsa a Milano è stata di oltre il 15%. Nel frattempo, il Consiglio d’amministrazione straordinario della società è stato convocato oggi dall’amministratore delegato Giovanni Castellucci e si è appreso che l’Ad potrebbe rimettere il suo mandato.
“È una settimana che siamo sotto choc per quello che appare dai comunicati della giustizia. Speriamo che si chiarisca. Sicuramente ci sarà qualche cambiamento. Questo lo aspettiamo dal cda di oggi”: così Luciano Benetton risponde alla domanda se senta la responsabilità morale per i 43 morti del ponte Morandi.
Missili dall’Iran sul petrolio Saudita
La CNN ha riportato che secondo investigatori americani e sauditi ci sono “probabilità molto alte” che l’attacco al petrolio saudita sia stato lanciato con missili cruise da una base iraniana in Iran, vicino al confine con l’Iraq. La perdita di produzione per l’attacco agli impianti di Saudi Aramco, in Arabia Saudita, rappresenta il più grande danno determinato da un singolo evento per i mercati petroliferi. La perdita di 5,7 milioni di barili al giorno, il 5% della produzione mondiale, è superiore a quella nel 1979 con la rivoluzione iraniana e nel 1990 con l’invasione del Kuwait. Sui mercati schizza in alto il prezzo del petrolio a New York scambiato a 60,36 dollari al barile (+10,06%).
Gli Usa sono “pronti e carichi” per reagire agli attacchi contro Riad: lo twitta il presidente americano Donald Trump, precisando di attendere la conferma sulle responsabilità e le valutazioni dell’Arabia Saudita. Gli impianti petroliferi sauditi potrebbero essere stati colpiti da una combinazione di numerosi droni e missili da crociera, secondo quanto hanno riferito dirigenti Usa in un briefing con i giornalisti.