Che cosa hanno in comune Apple, Oracle, Instagram, Whatsapp e Google? Oltre ad essere tra le più grandi e famose società al mondo, si può dire che condividono tutte uno stesso “padre” che le ha supportate nella crescita e nello sviluppo nelle prime fasi di vita. Tutte queste aziende, infatti, sono state finanziate dallo stesso fondo di venture capital quando erano soltanto delle promettenti startup della Silicon Valley. Il fautore di questo fondo è Donald ‘Don’ Valentine, che agli inizi degli anni Settanta fondò Sequoia Capital, uno dei primi fondi di venture capital concentrato sul settore tecnologico ed informatico negli Stati Uniti.
Don Valentine crebbe nel Bronx in una famiglia di origine danese, ma dopo gli studi iniziò a lavorare in California. Qui, negli anni ’50, iniziò la sua carriera in aziende che si occupavano della produzione di chip e semiconduttori ricoprendo vari ruoli, tra cui quello di senior sales e marketing executive. In questo periodo intuì le potenzialità che avrebbero avuto negli anni successivi i settori delle tecnologie e dell’informatica. Per tale motivo, nel 1972 avviò un fondo con lo scopo di investire in startup promettenti operanti nella Silicon Valley: il fondo Sequoia.
A differenza di altri fondi già esistenti, il suo approccio si basava sullo scommettere su mercati pronti ad esplodere, che avrebbero poi attratto numerosi investitori. Seguendo questa visione, tra i primi beneficiari del fondo incluse Apple (microcomputer), Oracle (database) e Cisco (router). Il primo investimento fu quello fatto in Atari nel 1975, prima che fosse acquisita per 28 milioni di dollari dalla Warner. I guadagni generati dall’operazione portarono Valentine ad investire 150 mila dollari in Apple Computer, divenendo così uno dei primi finanziatori della società. Da allora Don Valentine ha investito in più di 200 aziende.
L’operatività del fondo Sequoia
Il fondo investe in aziende sia pubbliche che private, concentrandosi sulle loro prime fasi di vita, dalla fase seed alla early growth. Caratterizzate da un elevato rischio, esse ricevono un diverso ammontare di finanziamento. Per la fase seed l’investimento è tipicamente compreso tra 100 mila e un milione di dollari e per la fase startup da uno a 10 milioni, mentre per la early growth l’ammontare dei finanziamenti arriva anche a 100 milioni.
La maggior parte degli investimenti del fondo ha coinvolto le prime due fasi, in cui l’investimento si basa più su idee e progetti che su prodotti già realizzati o solidi business plan. Allo stesso tempo, Sequoia ha contribuito allo sviluppo di startup già avviate, supportandone la crescita con finanziamenti volti ad incrementare i ricavi. Inoltre, una delle caratteristiche del fondo, nel corso degli anni, è stata la capacità di sviluppare anche una politica di gestione attiva all’interno delle società in cui aveva investito, con Don Valentine che ha ricoperto vari ruoli all’interno dei board di tali società.
Oggi il fondo non è più unicamente concentrato sulle aziende statunitensi, ma ha una dimensione globale e svolge anche operazioni in Israele, Cina e India, tramite la costituzione di società ad hoc operanti in tali mercati. Il suo successo è testimoniato anche dal fatto che circa 70 aziende da esso finanziate sono state quotate in borsa o sono state acquisite e incorporate da altre società; il valore corrente di tutte le aziende in cui il fondo ha investito nel corso della sua storia oggi supera gli 1.4 trilioni di dollari.
Don Valentine è deceduto nell’ottobre del 2019, quasi 50 anni dopo la fondazione del suo fondo. È stato uno dei primi a promuovere ed incentivare lo sviluppo della Silicon Valley, ma i suoi insegnamenti sono sempre presenti. Il successo di molte compagnie si deve infatti alla sua lungimiranza e alla sua capacità di scovare le potenzialità anche nelle semplici idee.