Negli ultimi tempi, grazie allo sviluppo di internet e degli smartphone, abbiamo assistito ad una vera e propria “invasione” da parte delle innovative e relativamente semplici da utilizzare piattaforme di trading. Al giorno d’oggi è sempre più frequente imbattersi in pubblicità riguardanti queste piattaforme, su internet o in televisione. Plus500, una delle piattaforme più in voga del momento, è stata addirittura sponsor dell’Atletico Madrid. Spesso nelle pubblicità di queste piattaforme troviamo delle sigle (esempio Forex, CFD, Commodity) che per i “profani” nel campo della finanza possono risultare di non agevole comprensione. Vogliamo allora cominciare da qui la nostra guida:
- FOREX: Permette di effettuare operazioni finanziarie sfruttando i rapporti di cambio fra varie valute (esempio EURO/DOLLARO).
- CFD: (Contract For Difference) sono strumenti derivati che permettono agli investitori di trarre vantaggio dal rialzo (posizione long) o dal ribasso (posizione short) del prezzo di attività finanziarie sottostanti (esempio azioni o indici) e sono spesso usati per speculare in questo tipo di mercati. Un aspetto molto importate, ovvero il motivo per il quale sono diventati uno degli strumenti di trading più utilizzati in assoluto è il meccanismo di Leverage ad essi associato (il Leverage verrà approfondito più avanti).
- COMMODITY: Permette di effettuare investimenti sulle variazioni di prezzo delle materie prime (esempio oro, petrolio, rame ecc ecc).
- OPZIONI: Danno la possibilità di acquistare o vendere uno specifico bene sottostante, oggetto del contratto di opzione, ad un prezzo stabilito. La possibilità (da cui “opzione”) di acquistare o vendere rappresenta quindi un diritto per il sottoscrivente e non un obbligo. Esistono due diverse tipologie di opzioni: opzioni call: danno il diritto di acquisto del bene sottostante, sono assimilabili ad una posizione long e prevedono un’aspettativa di rialzo del prezzo; opzioni put: danno il diritto di vendita del bene sottostante, sono assimilabili ad una posizione short e prevedono un’aspettativa di ribasso del prezzo.
Prima di andare avanti, facciamo chiarezza su alcuni termini:
- SOTTOSTANTE: Un qualsiasi titolo, indice, valuta, tasso d’interesse, materia prima o fondo di investimento che sia alla base dell’opzione.
- PREMIO Somma di denaro versata per sottoscrivere il contratto, non recuperabile.
- DIRITTO DI ACQUISTO O DI VENDITA: in sede di sottoscrizione del contratto, si deciderà se vantare il diritto di acquisto o di vendita sul bene sottostante.
- PREZZO DI ESERCIZIO: Anche detto strike price, è il prezzo al quale avverrà lo scambio, definito alla sottoscrizione del contratto;
- DATA STABILITA: Data entro e non oltre la quale il sottoscrivente potrà esercitare il diritto.
Quali sono le piattaforme di trading?
Attualmente ne esistono centinaia, tra le più famose spiccano Plus500, Ig Trading, Markets.com, 24 options. Le prime tre sono molto simili tra di loro, poiché utilizzano presso a poco tutte gli stessi meccanismi di leverage su cfd e permettono di fare trading su valute, indici, azioni, commodity ed alcune anche su opzioni. Ciò che può variare tra queste tipologie di piattaforme sono le commissioni, la “potenza” della leva e la varietà degli strumenti offerti. La quarta della lista (24 options) differisce dalle precedenti poiché si occupa di investimenti binari. Le opzioni Binarie sono una tipologia di opzioni che consentono di guadagnare se la propria previsione sulla direzione del prezzo, entro il tempo di chiusura, è esatta. Se la previsione è errata, viene perso il proprio investimento. Le opzioni binarie sono una tipologia di trading molto semplice. Per guadagnare è sufficiente scegliere un asset, impostare un importo da investire e prevedere la direzione dell’investimento in un arco temporale stabilito, trasformando però la finanza più in un gioco da casinò.
Come funzionano queste piattaforme di trading?
Per semplificare, negli esempi utilizzeremo le caratteristiche di Plus500, visto che i meccanismi tra le varie piattaforme sono simili. Una volta depositati i fondi siamo pronti ad iniziare: nella schermata della piattaforma troverete varie categorie (indici, commodity, azioni Italia, azioni Usa ecc ecc). Una volta individuato l’asset su quale investire, potete subito notare la duplice possibilità offerta dalla piattaforma, Long e Short, con relativi prezzi di carico. In caso di Long state “scommettendo” che il prezzo di quel asset salirà (a differenza delle opzioni binarie non esisto limiti di tempo). Mentre in caso di Short state “scommettendo” sull’opposto, ovvero che i prezzi scendano. La differenza tra il prezzo di Long e quello di Short determinano il margine di guadagno della piattaforma. Una volta scelto tra Long e Short potrete finalmente assistere al “famoso” effetto leva di queste piattaforme, esso potenzierà il vostro investimento trasformandolo con un moltiplicatore di guadagni o perdite. Vediamo nel dettaglio come funziona: prima di tutto la leva è esattamente un moltiplicatore che può variare tra i vari strumenti (esempio su plus500 passa da x10 sulle azioni a x294 sugli indici) quindi ad esempio 100€ investiti ci permettono di comprare un controvalore di cfd per 1000€ sulle azioni o 29.400€ sugli indici. Quindi per raddoppiare i nostri 100€ di partenza basterà ottenere un rendimento del 10% sulle azioni o 0,34% sugli indici: 10% x 10 (leva azioni) =100% di guadagno, 0,34%*294 (leva indici) =100% di guadagno sul nostro investimento di 100€. Bello no? Certamente, ma bisogna considerare anche il rovescio della medaglia, ovvero che con le stesse percentuali si può perdere il 100% del proprio capitale. Quindi specialmente sugli indici possiamo notare come si rischia di bruciare in pochi minuti tutto il nostro capitale. Per attenuare questo effetto si consiglia nel caso di entrata su un indice di non mettere più del 30-40% del capitale a leva, e lasciare la restante parte liquida per aumentare il “cuscinetto” di sicurezza. Quindi la leva può essere vista come un’arma a doppio taglio, che da una parte ci permette di effettuare investimenti partendo da un capitale basso, dall’altra difficilmente consente di effettuare operazioni a lungo termine vista la sua alta volatilità. Inoltre essa richiede un enorme sforzo mentale e di tempo, visto che necessita di uno stretto monitoraggio. In parte si può ovviare a questo problema tramite due strumenti che le piattaforme ci mettono a disposizione: Stop-Loss: Ci consente d’impostare un valore di perdita massima, cosi appena toccherà quel valore (o il primo prezzo che fa al di sotto di essa) la posizione sarà automaticamente chiusa dal computer. Stop-Limit: Ci consente d’impostare un valore di guadagno massimo, cosi appena toccherà quel valore (o il primo prezzo che fa al di sopra di essa) la posizione sarà automaticamente chiusa dal computer.
Le operazioni sono soggette a tassazione?
Come tutte le operazioni finanziarie in caso di guadagno si è tenuti a versare 26% di esso. Purtroppo solo poche piattaforme prevedono la possibilità di pagare direttamente tramite di esse (sostituto d’imposta). Quindi per quelle sprovviste di questa funzione, i guadagni andranno comunicati direttamente nella dichiarazione dei redditi. Sempre in merito alle campagne pubblicitarie è da sottolineare la loro “aggressività”, ovvero, spesso le pubblicità associate a queste piattaforme promettono o addirittura mostrano operazioni rapide e semplici che portano a guadagni stratosferici, in relazione al capitale investito. Ovviamente non è questo il caso reale, anche se ciò non toglie che se le utilizzerete con una certa metodologia, insieme ad una dose di buona fortuna, vi potrebbero portare ad un vantaggio economico.