L’Ungheria del 2016 è un paese che sta mantenendo una crescita costante attirando una miriade di investitori stranieri.
La capitale Budapest negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo urbano ed industriale fenomenale, diventando il maggior centro industriale del paese. Nella capitale magiara sono presenti moltissime aziende farmaceutiche; inoltre, le aziende Audi, Suzuki ed Opel hanno investito nel settore automobilistico, con la costruzione di stabilimenti nel paese. Anche il settore dell’elettronica sta avendo un forte sviluppo, grazie agli investimenti di importanti multinazionali come IBM, Philips e Matsushita.
Il governo ungherese sta attirando investimenti anche grazie alla bassa pressione fiscale e al tasso di cambio favorevole di cui il Fiorino Ungherese è influenzato dai mercati valutari (1€=310HUF).
Il paese è ricco di risorse minerarie come uranio, bauxite, oro e petrolio. A Nagylengyel,nella parte sud-occidentale del Paese,a Algyo, Demjen e Szolnok viene estratto petrolio dal sottosuolo; nella zona di Karcag si estrae gas. Giacimenti di carbon fossile vengono estratti nella zona di Pécs. Nonostante queste risorse tuttavia il paese è fortemente dipendente dal gas e dal petrolio che provengono dalla Russia.
Negli ultimi anni il governo di Orban, attuando una politica lontana dalle direttive europee, ha creato tensioni tra Budapest e Bruxelles. Dal 2011 Orban ha iniziato a rafforzare il settore pubblico rinazionalizzando i fondi pensionistici, valutati quasi a 10 miliardi di euro, che erano sotto controllo dei privati, destinandoli metà alla riduzione del debito e metà al sostentamento dei cittadini beneficiari dei fondi. In politica monetaria Orban ha messo sotto controllo governativo la Banca Centrale Ungherese sostituendone il direttore; ha dichiarato inoltre l’intenzione di mantenere la moneta Nazionale (Fiorino ungherese). La Banca Centrale fu obbligata a una serie di svalutazioni della valuta e operò finanziamenti alle imprese e agli istituti di credito (il settore bancario ungherese è quasi completamente sotto controllo straniero).
Il cambio di rotta delle politiche economiche attuate dal governo ha portato ad un forte inasprimento delle relazioni con l’UE. Nonostante questo Orban è stato riconfermato come Primo ministro dopo che il suo partito FIDESZ-Unione Civica Ungherese ha stravinto le elezioni del 2014.
Nell’apparato economico un altro settore è quello dell’esportazione delle carni insaccate, tra cui figura il famoso salame ungherese esportato in tutto il mondo.
Il settore del turismo si concentra maggiormente nella capitale Budapest e sul lago Balaton. Il fattore terrorismo che ha colpito i paesi del golfo ha reindirizzato il flusso di turisti verso mete più sicure e Budapest è ritornata ad essere una meta ben vista dai turisti provenienti maggiormente dalla Germania, dai paesi dell’estremo Oriente (Cina, Giappone e Corea del Sud) e dell’UE.
Il governo di Orban dal 2014 ha riallacciato forti rapporti commerciali con la Russia di Putin e con i paesi dell’Asia inaugurando la tratta aerea Pechino-Budapest.
Infine nel Paese è presente una centrale nucleare a quattro reattori situata nella città di Páks.
I maggiori partner economici del paese sono la Germania, la Russia, la Romania e l’Austria.
Per investire bene e in sicurezza in Ungheria si deve conoscere bene la situazione finanziaria e la storia dello stato; l’Ungheria ha ripreso a crescere arrivando al 3,6 %,quindi anche grazie alla bassa pressione fiscale le industrie e le aziende straniere sono attirate ad investire nel paese.
Il settore delle carni insaccate da esportazione verso l’estero può essere un buon investimento come anche il settore automobilistico; il settore dell’elettronica e farmaceutico possono essere favorevoli.
Se non volete investire almeno visitate la Capitale Budapest, definita il gioiello del Danubio.
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