Un’ industria che fattura da sola 555 miliardi di dollari e vanta una capitalizzazione di borsa di 2.9 trilioni di dollari, con una capacità di produrre utili pari a 98 miliardi di dollari può essere in grado di cambiare le nostre vite? La risposta è ovvia: a partire dalla rivoluzione informatica iniziata alla fine degli anni ’90 e continuata fino ad oggi, non è assurdo affermare che questo settore abbia preso il sopravvento sulle altre industrie, così come sulle nostre vite. Certo, quando pensiamo ai grandi nomi come Apple, Microsoft, Amazon, Facebook, ci vengono in mente immediatamente i loro prodotti o i loro fondatori, che sono diventati idoli di una generazione (e gli uomini più ricchi del mondo). Ma come hanno fatto queste aziende a diventare delle vere e proprie regine del mercato? Come guadagnano e attraverso quali canali?
Le nuove regine
L’anno scorso le big del tech hanno scalzato dalle loro poltrone di regine di Wall Street società come Exxon Mobil, WalMart o General Electric, le compagnie più grandi al mondo fino al 2016. Questo è il risultato di un processo di rinnovo generazionale aiutato anche dall’informatizzazione del pianeta e dalla globalizzazione, ma anche da importanti scelte di mercato e soprattutto nuove idee di business. I primi cinque titoli quotati alla borsa di New York sono ora: Apple, Alphabet, Microsoft, Amazon e Facebook. Nonostante ciò, le “Big Tech” non si trovano tutte allo stesso stage. Apple, per esempio, l’anno scorso ha visto la prima flessione del suo fatturato dopo ben sedici anni di ricavi crescenti, anche se guardando ai profitti, si nota come abbia ottenuto profitti pari a 46 miliardi di dollari, una cifra non lontana dal totale dei profitti ottenuti dalle altre quattro big messe insieme. Un risultato davvero impressionante.
Azienda | Ricavi nel 2016 (mld di $) | Utile netto nel 2016 (mld $) | Margine sui ricavi |
Apple | 216 | 46 | 21% |
Alphabet | 90 | 19 | 21% |
Microsoft | 85 | 17 | 20% |
Amazon | 136 | 2 | 1% |
28 | 10 | 36% |
Fonte: Elaborazione dati da Google Finance
Grandi guadagni, strategie differenti
Elaborando i dati notiamo immediatamente come Amazon, nonostante sia seconda solo ad Apple in termini di ricavi, presenti un margine davvero debole, mentre Facebook, fanalino di coda per ricavi, ha il margine sul fatturato migliore di tutti. Questo è uno dei tratti caratteristici delle aziende tecnologiche, ovvero la spesso totale incorrelazione tra il margine sui ricavi e i ricavi stessi. Uno dei motivi è ricollegabile ai modelli di business implementati: bassi costi, bassa incidenza del capitale fisico e alta informatizzazione dei processi aziendali. Ognuna di queste compagnie presenta peculiarità, caratteristiche e modi di fare business profondamente diversi, il che renderebbe molto difficile fare un’analisi comparativa tra di esse. Proviamo comunque a mettere in evidenza i vari tratti peculiari, mostrando dove possibile qualche caratteristica comune:
- Il core business di Facebook e di Alphabet è rappresentato dalla pubblicità: 97% e 88% del totale dei ricavi;
- Apple, invece, ha costruito il motore dei suoi guadagni sulla commercializzazione di prodotti fisici: soprattutto iPhone, seguito dai modelli iPad e Mac. L’insieme dei ricavi dalla vendita di questi prodotti rappresenta l’84% del fatturato della società;
- La macchina dei ricavi di Amazon è contraddistinta per la quasi totalità dall’insieme dei “prodotti” e dei “media”, lasciando una piccola fetta ai servizi web;
- Microsoft presenta un livello di diversificazione di prodotto unico, distribuendo il totale del fatturato su diversi business. Nonostante non detenga più il monopolio dell’industria informatica da ormai molti anni, trova il suo punto di riferimento strategico più importante per il suo business nei contratti governativi e con gli enti pubblici, una profondità di relazioni istituzionali così stabile non è comparabile con nessuna dei quattro competitor nella lista.
Con l’ultima tabella ci concentriamo sul valutare quali siano le fonti di reddito più forti, mettendo insieme i ricavi di tutte le aziende:
Categoria | Ricavi 2016 (mld di $) | % Totale | Descrizione |
Hardware | 197 | 36% | iPhone, iPad, Mac, Xbox, Surface |
E-Commerce | 122 | 22% | Amazon (Categorie “Product and Media”) |
Pubblicità | 112 | 20% | Google, Facebook, Youtube, Instagram, Bing |
Software | 32 | 6% | MS Office, Windows |
Cloud/Server | 31 | 6% | Amazon (Servizi Web), Microsoft Server, Azure |
Altro | 60 | 11% | Consulenza e altri servizi (iTunes, Google Play, ecc.) |
Fonte: Elaborazione dati da siti web delle società
Le sfide future
Queste cinque regine del mercato muovono da sole 555 miliardi di dollari, mentre le prime tre categorie rappresentano il 78% del totale dei ricavi generati dal mercato. Ciò ci aiuta a capire che il software non sia più la categoria trainante come qualche anno fa, settore su cui è quasi interamente basato il fatturato di Microsoft.
Potremmo azzardare a dire che Microsoft sia l’azienda più in difficoltà, ma non è così. Essa ha infatti il dominio assoluto sul mercato dei software, con accordi governativi importantissimi e molto radicati, che sopperiscono alla mancanza di un prodotto hardware che sia apprezzato dai consumatori come quelli di casa Apple, o soprattutto dei grandi giganti asiatici come Huawei e Samsung.
Apple è invece la regina dell’hardware, superfluo sottolinearlo, ma quando si parla del mercato più importante al mondo, non si può fare a meno di considerare che forse chi domina questo strategico settore sia forse il candidato numero uno a guidare il mercato. La fortissima dipendenza dai suoi prodotti, però, potrebbe per Apple costituire un problema se nei prossimi anni non dovesse più mantenere il tasso di innovazione che ha dimostrato soprattutto nella scorsa decade. Alphabet è la regina dell’advertising insieme a Facebook, le quali si spartiscono il mercato della pubblicità rispettivamente adottando strategie di fusioni e acquisizioni che hanno giovato considerevolmente lo sviluppo di queste società: basti pensare agli acquisti di Instagram o WhatsApp da parte di Facebook o ai progetti di sviluppo interni di Youtube o Android da parte di Alphabet. Per capire quanto sia fondamentale lo sviluppo di Android basterebbe notare che ad aprile 2017 lo stesso è diventato il sistema operativo per dispositivi mobili più diffuso al mondo, con una fetta di mercato attestatasi a quota 62,94% sul totale, seguito da iOS con il 33,9%. Nello stesso mese ha superato anche il marketshare come OS più utilizzato per navigare in rete, superando di fatto il sistema operativo Windows che, fino ad allora, aveva il più alto marketshare al mondo. La sfida più grande per il futuro di Facebook consiste nella diversificazione, la società con a capo Mark Zuckerberg nei prossimi anni dovrà entrare necessariamente in almeno uno degli altri settori trainanti dell’economia di queste società, per cercare di non far pesare troppo la sua dipendenza dal mondo della pubblicità. Amazon è la regina dell’E-Commerce, il secondo settore più forte sul quale operano queste aziende, in termini di concorrenza non ha rivali in USA. L’unico competitor rilevante è la cinese Alibaba, con la quale si spartisce il mercato dell’online retail. Il problema del settore dell’E-Commerce è che espone Amazon a ramificare la sua territorialità con moltissimi poli logistici, uffici e soprattutto operai su tutto il pianeta, dato che è l’unica delle cinque regine che tratta prodotti diversi dall’informatica e dalla pubblicità. Questo la espone necessariamente a dotarsi di capitale fisico molto importante, e ciò, come si evince dai dati sui margini, ha abbattuto i suoi profitti, se paragonati con i ricavi, che sono diversamente molto imponenti. Anche la sfida di Amazon per il futuro riguarda la diversificazione, la necessità di entrare più fortemente nel mercato dei software o degli hardware o della pubblicità e soprattutto di trovare un modello più efficiente di economia di scala, che gli permetta di abbattere i costi delle risorse umane e degli impianti.