Il Bitcoin
Il Bitcoin, la oramai celebre criptovaluta che nell’ultimo periodo è arrivata a sfiorare i 5000 dollari per unità, sembra dividere i due grandi investitori, nonché stretti amici, Warren Buffett e Bill Gates, i quali la valutano in modo radicalmente differente. Per chi non avesse una chiara idea di cosa sia effettivamente questa criptovaluta, oltre a consigliare la lettura degli innumerevoli articoli che abbiamo già scritto a riguardo (clicca qui , qui o qui), possiamo limitarci a dire, senza entrare in complicati tecnicismi informatici, che essenzialmente si tratta di una assoluta novità nella modalità di trasferimento del denaro. Sfruttando una tecnologia chiamata blockchain, costituita da una serie di blocchi (blocks appunto) realizzati secondo una logica peer-to-peer e in grado di registrare le transazioni, presenta le caratteristiche di essere decentralizzata (ossia non prevedere intermediazione), dunque più economica (ridotti i costi di transazione), trasparente, sicura (poco suscettibile ad attacchi hacker). Questa novità, che comunque presenta ancora delle problematiche da superare, come la eccessiva lentezza nel processare le transazioni, è stata introdotta nel non troppo lontano 2008 da un inventore che è voluto rimanere anonimo sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto e sembra oramai aver accolto un giudizio positivo da parte degli investitori che hanno portato la criptovaluta ad una quotazione stimata intorno agli 8000 dollari per fine 2017.
Il pensiero di Buffett
Eppure, nonostante le stime ottimistiche, Warren Buffett non è dello stesso avviso di tutti coloro che hanno investito e stanno investendo in questa valuta digitale, non ritenendolo infatti un asset valido nel lungo periodo, quanto piuttosto un semplice miraggio. In una intervista rilasciata a Dan Gilbert ha infatti affermato:
“È un metodo di trasmettere denaro. È un metodo molto efficace di trasmettere denaro e può essere fatto anonimamente. Anche un assegno è un modo di trasmettere denaro. Gli assegni sono valutati così tanti soldi solo perché possono trasmettere denaro? I Bitcoin sono assegni? È possibile trasferire soldi con assegni. Le persone lo fanno. Io spero che il Bitcoin diventi il modo migliore di farlo, ma può essere replicato in una molteplicità di modi diversi e così sarà. L’idea che possa avere un così grande valore intrinseco è semplicemente uno scherzo dal mio punto di vista”
Nel 2014 in una ulteriore intervista rilasciata dalla CNBC ha risposto nuovamente di starne alla larga (testualmente, “stay away from it”), definendolo, come detto, un semplice miraggio. In un’altra intervista ha aggiunto:
“Il Bitcoin non è una valuta, non sarei sorpreso di non vederlo più in giro tra 10-20 anni”
Alla domanda dell’intervistatrice sul perché non potesse considerarsi una valuta ha poi risposto:
“Le persone dicono, ok io vendo beni in Bitcoin, ma loro cambiano il prezzo di questi beni ogni volta che il prezzo del dollaro cambia in relazione al Bitcoin, loro lo stanno prezzando in dollari, loro possono dire, ok lo vendo in barili di petrolio, ma ogni volta che il prezzo del petrolio cambia, loro cambiano il numero di barili richiesti, quindi il petrolio non è la tua valuta”
Il punto di vista di Gates
Diversamente la pensa l’amico miliardario Bill Gates. Nel 2014, presso una conferenza tenutasi a Boston sull’industria dei servizi finanziari, quando gli è stato chiesto sul potenziale del Bitcoin di agevolare le transazioni con una conseguente riduzione dei costi di transazione da pagare per spostare denaro da un posto all’altro, ha risposto con positivo ottimismo. Ha poi ribadito il concetto a Erik Schatzker durante una intervista nel Bloomberg TV’s Smart Street show:
“Il Bitcoin è eccitante perché mostra quanto può essere economico. Il Bitcoin è meglio di una valuta nel senso che non si ha bisogno di essere fisicamente nello stesso posto e, certamente, per grandi transazioni, le valute possono essere molto poco convenienti. I clienti di cui stiamo parlando non cercano di essere anonimi, loro vogliono essere conosciuti, perciò la tecnologia Bitcoin è la chiave e può essere aggiunta o costruita una tecnologia simile con una rintracciabilità sufficiente grazie alla quale le persone possono sentirsi sicure del fatto che non ha nulla a che fare con il terrorismo o qualsiasi tipo di riciclaggio di denaro.”
I due sembrano pertanto assumere posizioni opposte, infatti l’uno ritiene sia uno strumento sopravvalutato che, oltre a non poter assurgere a valuta, nel lungo termine è destinato a deprezzarsi a causa dello scarso valore intrinseco che gli riconosce, dovuto sostanzialmente alla replicabilità che ne inficia pertanto la portata innovativa; l’altro invece ritiene che sia addirittura meglio della valuta, e che la convenienza fisica ed economica che può essere offerta dal Bitcoin in un mondo che in futuro sarà sempre più digitale e globale possa essere la chiave del suo successo, senza dimenticare però di “aggiustare” la tecnologia al fine di evitare che possa essere usata per pratiche e scopi da cui i fruitori vorranno, ovviamente, discostarsi.