Perché spaventa così tanto la sovrappopolazione? In primo luogo si pone il problema dello sfruttamento dell’ambiente, delle risorse naturali, quelle non rinnovabili sono destinate ben presto ad esaurirsi. Inoltre, sono sempre maggiori gli studi che evidenziano come l’aumento di popolazione e le attività ad essa connesse aumentano inevitabilmente l’inquinamento climatico che, un po’ alla volta, sta distruggendo il nostro pianeta.
Gli esperti sono d’accordo nell’affermare che il fenomeno della sovrappopolazione è causato in prevalenza dalla riduzione della mortalità, dovuta da un lato al miglioramento dei servizi sanitari e, dall’altro, all’incremento delle produzioni agricole.
Recenti studi hanno messo in luce come solo un livello di crescita economica così alto, come quello iniziato dagli anni ’50 in poi, poteva creare un livello di benessere tale da aumentare in modo così netto il tasso demografico.
Si pensi agli incredibili sviluppi in ambito medico-farmaceutico o all’industrializzazione dell’agricoltura.
È quindi proprio lo sviluppo economico a creare le basi per una crescita demografica, favorendo sia natalità che longevità.
Fin quando crescita economica e crescita demografica vanno di pari passo, la sovrappopolazione non è un grave problema di cui preoccuparsi. Ma quando la popolazione continua a crescere in maniera incessante e troppo rapida, si finisce per passare ad uno sviluppo insostenibile e crollano i presupposti per la crescita economica, ecco che la pressione demografica diviene un problema di cui preoccuparsi.
Gli studiosi interessati a questo fenomeno si dividono in due gruppi. I primi, di spirito pessimistico, facendo riferimento a Malthus, vedono nella crescita demografica un gravissimo problema a cui far fronte il prima possibile, prospettando scenari catastrofici.
I secondi, in opposizione alla visione di Malthus, ritengono che più aumenta il bisogno e la richiesta di risorse, più sarà grande la spinta a migliorare le tecnologie per incrementare le risorse necessarie.
I primi paesi ad offrire un riscontro effettivo nel dibattito economico sono stati Cina ed India. I due colossi economici furono i primi ad affrontare il problema della sovrappopolazione.
Vennero messe in campo per la prima volta politiche di stampo malthusiano, con un controllo demografico coercitivo – politiche che fallirono miseramente. Infatti non si riuscì a far fronte ai problemi della scarsità di risorse e inquinamento climatico, di cui la sovrappopolazione era ritenuta causa. Infatti questi ultimi si sono verificati comunque come effetto di una industrializzazione incontrollata e senza criterio.
Grazie a questi due esempi, è possibile compiere osservazioni più corrette al fine di trovare una risoluzione al problema, che appare comunque molto lontana. Accusare le nuove nascite di tutti i problemi connessi alla sovrappopolazione diventa del tutto inutile di fronte ai colossi multinazionali che sfruttano in modo insostenibile le risorse e un modello di redistribuzione delle ricchezze totalmente iniquo. Ad essere importante è l’uso che si fa delle risorse, cercando di redistribuirle al meglio ed evitando inutili sprechi.
Gianluigi Seccia