La scelta della facoltà universitaria svolge un ruolo importante per quel che riguarda le prospettive di stipendio dopo la laurea. Tuttavia questo non significa che scegliere un percorso formativo che in media porta ad un reddito più alto significhi in automatico riuscire ad ottenerlo. Infatti, è molto importante scegliere una materia per la quale si è portati e che si ha voglia di studiare, per riuscire ad acquisire alti livelli di competenza. Scegliere una facoltà solo per strappare via una laurea come pezzo di carta con l’idea che essa possa garantire da sola un buon lavoro è un illusione. Tuttavia, ottenere uno stipendio elevato è molto più semplice per chi ha conseguito una laurea in determinate facoltà.
La situazione italiana
In Italia i laureati in media guadagnano circa il 39% in più rispetto agli altri. Si tratta comunque di un divario molto più basso della media dei Paesi OCSE, dove tale cifra corrisponde al 57%. Non si tratta, purtroppo, di stipendi medi più alti per i non laureati della Penisola ma solo di un reddito più basso per chi ha ricevuto un’istruzione superiore. Il distacco riguarda soprattutto i lavoratori anziani, che vedono aumentare il loro stipendio con l’esperienza molto meno di quanto avviene per i loro colleghi all’estero.
Per quanto riguarda le facoltà che portano in media a stipendi più alti in Italia un’analisi è stata eseguita dalla società di consulenza aziendale Job Pricing in collaborazione con Sping Professional guardando ai dati del 2018. Considerando la fascia di età fra i 25 ed i 54 anni, ad essere pagati di più sono gli ex-studenti di ingegneria chimica e dei materiali, con uno stipendio medio di 47.757 euro lordi l’anno. A seguire, c’è l’insieme delle scienze mediche, al secondo posto con 46.277 euro l’anno, e delle scienze giuridiche, con 45.016 euro l’anno.
Trovare lavoro
Ad influenzare in modo pesante gli stipendi medi per facoltà frequentata c’è anche la difficoltà nel trovare lavoro. Infatti, nello studio si sono considerati anche gli ex-studenti disoccupati e quelli che sono finiti a svolgere un impiego non legato alla loro formazione accademica. Quindi, le medie rilevate da Job Pricing e Spring Professional non sono riferite solo agli stipendi medi per i lavori legati alle relative facoltà.
Il percorso nel mondo del lavoro
I laureati, a differenza degli altri lavoratori, di regola vedono aumentare molto il loro stipendio dall’inizio fino alla fine della carriera. Iniziando la propria carriera a 25 anni, compiuti i 50 si può arrivare a vantare un reddito anche più che raddoppiato rispetto a quello di partenza. Questo è vero anche in Italia, sebbene in misura molto minore rispetto agli altri Paesi membri dell’OCSE.
Secondo Job Pricing e Spring Professional a permettere stipendi più alti all’inizio della carriera sono le facoltà di scienze biologiche, scienze giuridiche e scienze fisiche. Il rapporto, tuttavia, cambia in modo radicale nel corso del tempo. Infatti, i laureati in ingegneria chimica e dei materiali, che partono da poco più di 30.000 euro lordi l’anno, vedono crescere il proprio reddito, in media, del 110% dall’inizio fino agli ultimi anni di lavoro. Seguono gli ex-studenti di scienze chimiche, con il 96% a partire da 29.000 euro annui, e di scienze economiche, con il 90% a partire da 31.000 euro l’anno.
La classifica generale
Considerando la fascia di età che va dai 25 ai 54 anni, i 15 migliori stipendi medi per facoltà dei laureati italiani sono nell’ordine: