In questa rubrica seguiremo l’evoluzione del processo di legalizzazione, con la conseguente crescita del mercato,in modo da sottolineare i fatti più rilevanti.
Dopo settant’anni di proibizionismo si sta assistendo ad una progressiva riapertura del mercato della canapa. La canapa ha sempre rappresentato una risorsa incredibile per l’umanità. Con questa pianta, senz’altro fra le più versatili conosciute, è possibile ricavare cibo, tessuti leggeri e resistenti, materiale plastico, carburante e molto altro. Ford arrivò perfino a progettare una macchina, la T-car, interamente costruita ed alimentata con la canapa. Tuttavia nel 1961 si decise, su forte pressione degli USA, di inserire la marijuana, il fiore femminile della pianta, nella convenzione unica sugli stupefacenti, classificata come pericolosissima e senza nessun possibile utilizzo. Questa classificazione, nei fatti, era riferita alla canapa in sé, tant’è che si stabilì che tutti i paesi dovessero eliminare la coltivazione di ogni tipo di canapa entro il 1989. Ormai sorgono forti dubbi sull’effettiva pericolosità della marijuana. Inoltre, esaminando le vicende che portarono alla proibizione, emergono anche notevoli interessi in gioco che portarono diversi imprenditori, in particolare Hearst, Dupont e Mellon, a spingere per proibire la canapa. Oggi, seppure a piccoli passi, il mondo si sta avviando verso la strada della legalizzazione. La comunità internazionale ha ammorbidito le sue posizioni, molti paesi hanno adottato leggi che regolano la produzione di canapa industriale e di farmaci ed alcuni anche la vendita di marijuana per scopo ricreativo.
In verità, nella situazione attuale, è irrealistico pensare ad un inversione di rotta. Grandi società, fra cui la microsoft, stanno investendo ingenti capitali sulla canapa, un mercato che si sta dimostrando anche più ricco delle aspettative. Al di là dell’aspetto civile della legalizzazione, il mondo, oggi più che mai, si muove in funzione della ricchezza, la logica con cui si fanno previsioni deve necessariamente porre al centro l’aspetto economico. Analizzando i dati da questo punto di vista, il processo di legalizzazione della canapa è in tutto e per tutto in corso ed è difficile che si arresti. Tuttavia, i retaggi di decenni di proibizionismo e propaganda, fanno si che questo processo incontri diversi ostacoli che lo rallentano. In realtà questo rallentamento può avere un interessante aspetto positivo. Un mercato che si apre progressivamente, e non di colpo, è un mercato in continua crescita mentre è in corso il processo. Per ogni stato che legalizza in qualche forma la canapa il valore finanziario delle aziende che se ne occupano aumenta in maniera considerevole. Essendo in corso, nel mondo, un’apertura progressiva, nei prossimi anni le società che lavorano con la canapa vedranno crescere esponenzialmente i loro profitti. Ovviamente la crescita è, al momento, maggiore per le società che si occupano della canapa “industriale”, ovvero varietà i cui fiori producono insignificanti quantità di THC, il principio attivo ritenuto pericoloso, che non deve superare una certa soglia che cambia a seconda delle norme vigenti in materia nei vari paesi. Queste aziende, nei prossimi anni possono rappresentare un investimento abbastanza proficuo. La vera esplosione, come si è visto ad esempio in Colorado, si ha però con la legalizzazione della marijuana per uso ricreativo. In quel caso, se gli utilizzi industriali devono riaffermarsi, con il mercato della marijuana si va a scoprire un mercato già fiorente. Nella situazione di apertura progressiva, quindi, la canapa rappresenta un investimento ad alta possibilità di guadagno con un rischio relativamente basso. Conviene quindi tenere d’occhio con attenzione l’andamento della legalizzazione nel mondo. La canapa fu proibita per gli interessi di diverse personalità del tempo. Oggi la situazione è invertita, purtroppo se si sta legalizzando non è perché si sono compresi gli errori del passato ma perché conviene ad alcuni. Comunque la legalizzazione non smette per questo di essere una cosa positiva. Si taglieranno le immense spese per la repressione e per le carceri strapiene, si creeranno posti di lavoro,si riscoprirà una risorsa versatile ed ecologica ,infine si ridurrà la piccola criminalità. In tutto questo può solo che essere intelligente seguire la situazione, non solo per interesse politico e civile, ma anche in funzione di possibili investimenti.
di Cosimo Volpe