Il 31 Gennaio 2014 Bloomberg pubblicava un articolo intitolato “Why You Don’t Want to Be Microsoft CEO” (“Perché non vorresti essere l’amministratore delegato di Microsoft”), dando un’immagine nitida della grande responsabilità che il nuovo boss di Microsoft avrebbe avuto. La società, infatti, doveva designare il successore di Steve Ballmer, che mesi prima aveva rassegnato le sue dimissioni, ma soprattutto era tempo di prendere decisioni nette sul futuro e sulle strategie da seguire. Il 4 Febbraio 2014 Microsoft annunciò Satya Nadella come nuovo CEO.
La rivoluzione dal 2014 ad oggi
Nadella non aveva un compito semplice. Doveva scegliere la strada che Microsoft avrebbe dovuto percorrere, decidendo quale strategia adottare, cosa farne di Nokia – acquistata l’anno prima da Ballmer – e come cavalcare l’hype del mercato per le aziende high-tech.
Nadella nel 2015 pose un taglio netto con Nokia, vendendola alla HMD Global per 7,6 miliardi di dollari. Inoltre, decise di smettere di cercare di superare la Apple nel mercato degli smartphone. Microsoft, nell’intenzione del suo CEO, avrebbe dovuto aspirare ad un altro tipo di business, quello dei servizi per le aziende. Questa strategia rappresentava allo stesso tempo un ritorno alle origini del settore ed una nuova spinta all’innovazione. L’ambito in cui Microsoft doveva primeggiare era quello dei cloud, ovvero il sistema informatico che consente di archiviare, trasmettere o elaborare i dati in on demand e che può essere molto utile per il modello di Industria 4.0. Come rilevato dal New York Times, oggi la quota di mercato nel cloud di Microsoft è due volte tanto quella di tre anni fa e si attesta al 13%, con Amazon che la fa ancora da padrona al 33%. La rivoluzione di Nadella, però è appena cominciata. Microsoft ha migliorato i suoi prodotti di core business, come il pacchetto Office, ed ha deciso di superare quei confini che in passato sembravano impensabili, come offrire Outlook anche ai dispositivi Apple e Android.
Non solo Microsoft
Il successo di Microsoft non si deve solo al suo brand ma anche alle acquisizioni. Nel 2015 sono già 18, ma è dal 2016 che Nadella fece sul serio. È in quell’anno che si aggiudicò LinkedIn per 26.2 miliardi di dollari, aprendo Microsoft ad un altro mercato, quello dei social network. Nel 2018, invece, è stata la volta di GitHub, costata 7,5 miliardi. GitHub è una piattaforma molto efficace per i programmatori, all’interno della quale possono sviluppare nuove funzionalità. Microsoft si è aggiudicata anche Xbox e quindi un posto nel mercato dei videogiochi. Sebbene il fatturato di Xbox rappresenti solo il 10% dei ricavi totali, Microsoft può comunque beneficiare di 10 miliardi di dollari annui da questo business.
L’ottima capacità manageriale di Nadella è sotto gli occhi di tutti e resa chiara dai numeri. In poco più di tre anni il valore di mercato è cresciuto di 250 miliardi, con una capitalizzazione che oggi supera i 790 miliardi di dollari. Nel 2018 i ricavi segnano un +15% toccando quota 110 miliardi, l’EBITDA è di 35 miliardi, +13% all’esercizio precedente. Non è un caso che nella classifica Just Capital 100 di Forbes – che analizza la migliore azienda sotto alcuni fattori come retribuzione equa, qualità dei prodotti, impatto ambientale, etica, opportunità di lavoro – Microsoft sia la numero 1 sulla carta.
Chi è Satya Nadella?
Satya Nadella nacque il 6 Gennaio 1967 a Hyderabad, in India. Dopo la laurea in Ingegneria Elettronica e Comunicazione alla Manipal University, completò i suoi studi negli Stati Uniti, prima con un Master in Informatica nel Wisconsin e poi in Business Administration a Chicago. Nel 1992, a 25 anni, fu assunto dalla Microsoft. Oggi ne ha quasi 52 e di Microsoft è l’amministratore delegato. Il suo è stato un vero e proprio cursus honorum, avendo ricoperto numerosi ruoli all’interno della società: Vicepresidente del reparto ricerca e pubblicità, Vicepresidente della divisione servizi online, Vicepresidente della divisione server e strumenti, Presidente della divisione Business.
Lo stipendio di Nadella è di 25 milioni e 800mila dollari l’anno. Inoltre, secondo la classifica stilata da Comparably.com, Nadella è il CEO più amato dai propri dipendenti nel 2018 negli Stati Uniti. Un successo costruito giorno dopo giorno e imperniato su una solida cultura aziendale. Intervistato da Fast Company, ha spiegato ciò che per lui conta nell’essere leader:
“La prima cosa è battersi per i nostri valori, tra i quali la diversità e l’inclusione. La seconda è quella di essere empatici con il dolore che ci circonda. In Microsoft ci sforziamo di mostrare e celebrare le differenze. La nostra forza mentale richiede di comprendere e condividere le sensazioni di ciascuno. Insieme dobbiamo abbracciare la nostra umanità e aspirare a creare una società rispettosa, empatica e che dia opportunità a tutti”.
Un approccio aziendale molto diverso da quello dei suoi predecessori.