Il summit economico del G20 ha raccontato il ritorno sulla scena internazionale della Russia, la tensione creatasi a causa dei missili nordcoreani, la questione dei migranti, la sconfitta della Merkel in Meclemburgo-Pomerania Anteriore e la questione siriana offuscando totalmente le questioni economiche del summit economico di Hangzhou. Il documento del G20 punta a rafforzare lo scambio commerciale tra i paesi e utilizzare ogni mezzo per far ripartire la crescita mondiale che rimane lenta, soprattutto nel vecchio continente, a causa della crisi globale. Intanto il summit del G20 ha dato tre risposte significative: il taglio dell’export dell’acciaio cinese verso l’Europa, la lotta a ogni forma di protezionismo chiesto dal direttore del Fondo Monetario Internazionale Cristine Lagarde e l’accordo raggiunto tra Russia e Arabia Saudita nel congelare la produzione petrolifera e far risalire il prezzo del petrolio. Partendo per ordine la notizia che fa scalpore è l’accordo Mosca-Riyadh: sembra una brutta piega per Washington che vede il Cremlino infiltrarsi in tutti gli affari importanti e questo preoccupa la Casa Bianca. Il prezzo del petrolio nella giornata del 6 settembre ha chiuso in rialzo a 44 dollari dimostrando la positività dell’accordo, del quale però non stati definiti dettagli precisi; si sa infatti soltanto che l’Iran è stato escluso dal congelamento visto che sta riattivando l’attività estrattiva dopo l’eliminazione totale delle sanzioni. Ora la palla passa al summit dell’OPEC che si svolgerà ad Algeri a fine settembre e nel quale si dovrà prendere una decisione per risollevare il mercato del petrolio che, a causa della crisi del prezzo del greggio, ha causato il crollo di una economia dipendente da esso, come quella venezuelana che sta affrontando la più dura crisi economica della sua storia. Un’altra novità è la decisione presa da Pechino di tagliare, senza rivelare un tetto massimo, l’export dell’acciaio cinese verso l’Europa e diminuirne la sovrapproduzione come richiesto da Bruxelles, che vuole un ridimensionamento delle esportazioni di acciaio cinese verso i paesi dell’Unione Europea. Altro punto importante del G20 è la richiesta di Cristine Lagarde, direttore del FMI (Fondo Monetario Internazionale), di combattere ogni forma di protezionismo, aumentare gli scambi e creare un sistema economico equo e senza nessuna disuguaglianza. Ora il “testimone” passa agli stati che dovranno decidere se applicare le decisioni prese al summit del G20 a Hangzhou.
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