Paul Tudor Jones II, nato a Memphis nel 1954, si fece subito un nome nell’ambito finanziario facendo ritorni consecutivi di oltre il 100% per anni. Tuttavia, fu nel 19 Ottobre 1987, mentre Wall Street crollava, che scolpì il suo nome nella leggenda, riuscendo a trarre da una delle più gravi recessioni della storia un sonoro 65% in solo un mese di tempo per la sua Tudor Investment Corporation. Come? Grazie al lavoro combinato con il suo compagno di sempre alla Tudor, Peter Borish. I due riuscirono ad anticipare il tristemente celebre “Black Monday”, confrontando alcuni dati chiave anticipatori del crash del 1929 con quello del 1987.
Dopo aver ottenuto un undergraduate degree, equivalente di una laurea triennale, presso la University of Virginia nel 1976, Jones decide di iniziare la propria carriera da trader per poi passare al brokeraggio per la EF Hutton. Nel 1980 decide di lavorare in proprio per un paio di anni ma, annoiandosi del suo nuovo lavoro, impostò così la sua strada verso la Harvard Business School.
Una volta dentro, decise però di abbandonare dopo pochissimo tempo, affermando:
“È una follia: per quello che sto facendo qui, non mi è stato insegnato praticamente nulla. Alcune abilità fondamentali qui non vengono imparate, non sono cose che le business school insegnano.”
Decide così di tornare in affari, continuando a sbalordire tutti con i suoi incredibili ritorni, tanto che, nello stesso anno della sua impresa contro Wall Street, il 1987, la PBS decide di produrre un documentario, intitolato ‘Trader’ sulle attività del sig. Jones.
Il documentario mostra nei dettagli come riuscì ad anticipare il crollo della borsa nel 1987. Nonostante lo show fu trasmesso nella TV nazionale, attualmente ne esistono pochissime copie ed ogni volta che qualcuna spunta fuori, Paul Tudor Jones si affretta a comprarla ed eliminarla. Michael Glyn, il regista del documentario, ha raccontato come gli fu chiesto più volte di toglierlo una volta per tutte dalla circolazione.
Paul Jones Tudor è un personaggio stimato da diversi importanti politici, per i quali ha finanziato per diversi anni le campagne elettorali (sia candidati democratici che repubblicani come Mitt Romney). Anche fra le masse è abbastanza popolare grazie alle donazioni alla sua prima università, la University of Virginia, e soprattutto per la costituzione della società no-profit Robin Hood Foundation. Questa combatte la povertà nell’area di New York City, raccogliendo per altro anche donazioni da persone del calibro di George Soros ed organizzando eventi no-profit con artisti come gli Aerosmith, gli Who, Lady Gaga ed i Rolling Stones.
Ma le sue imprese filantropiche non finiscono qui. Dopo aver comprato la riserva del Grumeti, in Tanzania, proibisce la caccia che veniva effettuata nel luogo, preservando la fauna ed aiutando con sovvenzioni la popolazione locale.
Nel febbraio del 2017, Forbes stima il suo patrimonio netto a 4.7 miliardi di dollari, rendendolo di fatto il 120esimo uomo più ricco della terra ed il 22esimo gestore di fondi più ricco in assoluto.