In Italia la grande maggioranza della produzione economica è in mano a piccole e medie imprese, dette anche PMI. Con PMI si intendono le aziende con meno di 250 occupati, contando sia dipendenti che proprietari, un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro annui e con un capitale a disposizione inferiore ai 43 milioni. Queste realtà, di solito, non lavorano da sole ma sono organizzate all’interno di consorzi o altri enti. Inoltre, in molti casi collaborano con grandi aziende, con accordi per la vendita esclusiva di alcuni prodotti. Questo accade soprattutto nel settore del lusso, in cui è molto apprezzato l’artigianato. Secondo una stima del 2017, a cura dell’istituto Prometeia, le piccole e medie imprese in Italia registrano un fatturato complessivo di 2 mila miliardi di euro ogni anno, cifra poco al di sotto di quella del PIL italiano.
Il lavoro
In Italia circa l’82% degli occupati lavora in una piccola o media impresa. Di questi ben il 72% risulta concentrato nell’ambito dei servizi, che da solo conta più di 2 milioni di persone. Nel settore terziario si ha a che fare per la maggior parte con microimprese, l’85% del totale, ovvero realtà con meno di 10 dipendenti e meno di 2 milioni di euro in fatturato annuo. Le dimensioni medie delle aziende, invece, tendono ad aumentare nel secondario e nel terziario, dove è necessaria più forza lavoro. Dopo i servizi seguono agricoltura e allevamento, con 1 milione di occupati.
Anche negli altri Stati europei la maggior parte dei lavoratori opera dentro PMI, ma in misura minore rispetto all’Italia. Nel Regno Unito si contano il 75,3% degli occupati, in Spagna il 72,8%, in Germania il 62,9%.
I diversi livelli di PMI
Per rientrare nella categoria di PMI si deve come minimo essere una media impresa, ovvero stare sotto i 50 milioni di euro di fatturato annuo, 250 lavoratori ed un capitale inferiore ai 43 milioni. Tuttavia esistono anche altre categorie. Le piccole imprese, la maggior parte delle PMI italiane, sono quelle con un fatturato sotto ai 10 milioni di euro annui e meno di 50 dipendenti. Inoltre, esiste anche la categoria delle microimprese, ovvero quelle che fatturano meno di 2 milioni l’anno e contano meno di 10 occupati.