Il Pump and dump, in italiano Gonfia e Scarica, è una truffa che consiste nel far aumentare in modo forzato il valore di un’azienda, o di un altro asset finanziario, al fine di vendere le proprie quote una volta raggiunto il prezzo massimo, poco prima dell’inevitabile crollo. Si tratta, in pratica, di creare una bolla speculativa controllata, traendone profitto ai danni della maggior parte degli investitori coinvolti.
Come funziona
I truffatori Pump and dump prima acquistano degli asset a basso prezzo, ad esempio le azioni di un’azienda, per poi convincere il pubblico, con l’inganno, che essa stia vivendo o iniziando una crescita esplosiva, o comunque molto forte. Questo viene fatto attraverso informazioni fuorvianti fornite a giornali, messaggi diretti alle potenziali vittime e documenti con dati di bilancio falsificati. Se questa fase ha successo, un gran numero di persone vorrà investire nel relativo asset, aumentando la domanda e facendo gonfiare il prezzo, in modo simile a come avviene con le bolle speculative spontanee. Nel tempo, tuttavia, la mancanza di risultati concreti porterà ad un inevitabile crollo ma gli autori della frode, sapendolo in anticipo, avranno già ceduto le loro quote ottenendo un importante guadagno rispetto alla spesa iniziale.
I casi di Pump and dump si verificano soprattutto nei periodi in cui emerge un nuovo settore, nel suo complesso in forte crescita ma del quale il pubblico tende ad avere una conoscenza ancora scarsa e confusa.
L’esempio di Radio Corporation of America
La Radio Corporation of America, ribattezzata nel 1969 RCA Corporation, è stata creata nel 1919 come divisione della General Electric specializzata in ambito radiofonico. Nata da una riorganizzazione della Marconi Wireless Telegraph Company of America l’azienda, ancora attiva nel 2021, si occupa soprattutto della produzione di apparecchi elettronici. Negli anni ’20 del ‘900 la radio, che stava diventando accessibile ad un numero sempre maggiore di cittadini statunitensi, era uno dei settori più promettenti e in crescita del momento. RCA ha anche trasmesso, nel 1921, il secondo programma radiofonico privato della storia americana, ed il primo in ambito sportivo.
L’inizio
Poco dopo la quotazione iniziale in Borsa, nel 1921, la società valeva poco più di 20 dollari del tempo ad azione. L’entusiasmo che il pubblico aveva verso il settore radiofonico è paragonabile a quello che ci fu per internet negli anni ’90. Negli anni ’20 un gruppo di grossi investitori, alcuni nell’amministrazione di RCA, acquistò azioni dell’azienda per 12,7 milioni di dollari del tempo. Questi fecero avere ai giornali, in particolare al Wall Street Journal, informazioni fuorvianti, se non proprio false, riguardo grandi investimenti e piani di sviluppo in programma per la società, al fine di gonfiarne il valore azionario.
Il crollo
Il risultato fu che, in molte occasioni, la domanda di titoli RCA superò di gran lunga l’offerta, portandola a valere dai circa 20 dollari iniziali a circa 550 dollari ad azione nel 1929, un aumento superiore al 2000%. Con lo scoppio della crisi a ottobre, però, i nodi vennero al pettine. I membri del gruppo iniziale che aveva spinto la sopravvalutazione dell’azienda avevano già da tempo iniziato a vendere le loro quote, sapendo che non avrebbero in ogni caso potuto mantenere per molto tempo risultati tanto positivi in Borsa. Nel ’29 molti investitori, in difficoltà per l’inizio della crisi, iniziarono a vendere le loro quote causando un calo del valore. Altri, quindi, iniziarono a volere informazioni più precise per decidere se tenere i titoli, aspettandosi una risalita, o venderli per far fronte al momento delicato. Questo fece emergere l’inesistenza dell’enorme progetto di sviluppo promesso agli investitori, facendo crollare RCA a circa 10 dollari ad azione.
Le conseguenze
Prima dello scandalo di RCA, non esistevano leggi contro il Pump and dump, che saranno introdotte per la prima volta proprio per conseguenza di tale vicenda, nel 1934. Gli autori di quella che sarà pochi anni dopo definita come una frode nel linguaggio giuridico, però, non avevano fatto nulla di illegale. Pur avendo causato gravissimi danni economici agli investitori, di fatto attratti con l’inganno, non erano punibili secondo le norme vigenti negli anni ’20.
Attenzione alle criptovalute
Oggi il Pump and dump, con le pratiche ad esso legate, è illegale in tutto il mondo. Tuttavia, in questo ambito è necessario fare molta attenzione nel campo delle monete digitali. Strumenti come le criptovalute sono diventati di fatto degli asset da investire e degli strumenti finanziari. Dal punto di vista legale, però, in quasi tutti i Paesi nel 2021, non sono ancora classificate come tali e, di conseguenza, non sono soggette a gran parte dei relativi controlli ed obblighi. Per questo, azioni indirette di Pump and dump su una criptovaluta possono, in alcuni casi, non costituire reato.