Nell’immaginario collettivo, quando si parla di guru della finanza vengono immediatamente in mente due figure: Warren Buffett, il secondo uomo più ricco al mondo con un patrimonio di oltre 76 miliardi di dollari, e George Soros, con un patrimonio di “soli” 8 miliardi, famoso per alcune operazioni speculative che gli hanno portato enormi guadagni. Tuttavia uno dei più grandi hedge fund al mondo è gestito da una figura leggendaria a Wall Street, ma meno nota al grande pubblico: Ray Dalio. Nel gennaio 2019 il suo patrimonio superava i 18 miliardi di dollari, rendendolo uno tra i cento uomini più ricchi al mondo. Chi è veramente e come ha accumulato una fortuna simile?
Le origini
Ray Dalio nacque a New York nel 1949 da una famiglia italo-americana e fin da piccolo venne a contatto con il mondo della finanza. Infatti a soli 12 anni, lavorando come porta mazze in un golf club frequentato da personaggi del mondo finanziario, riuscì ad investire 300$ in borsa in una compagnia aerea che poco dopo, fondendosi con un’altra società, gli permise di triplicare l’investimento iniziale. Così, a soli 18 anni il suo portafoglio azionario valeva già alcune migliaia di dollari. Questo interesse lo portò prima a laurearsi in Finanza e poi a conseguire un MBA ad Harvard.
Dopo alcune esperienze lavorative in società di brokeraggio non sempre positive (dal primo lavoro fu licenziato per aver colpito con un pugno il proprio capo), nel 1975 decise di fondare, nel suo piccolo appartamento di Manhattan, una società di gestione degli investimenti, la Bridgewater Associates. Inizialmente l’attività consisteva nel fornire consulenza ai clienti corporate e nel gestire i rischi di tasso di interesse sia a livello nazionale che internazionale. Tuttavia, per differenziarsi dalle numerose società che all’epoca si occupavano di gestione dei fondi, ben presto essa puntò la propria attenzione verso gli investimenti rischiosi.
Strategie e performance di Bridgewater Associates
La società non adotta una sola strategia di gestione del portafoglio, ma ne combina molteplici. In particolare utilizza un macro style investment, cioè si basa su trend economici quali l’inflazione, i tassi di cambio delle valute e il PIL degli Stati Uniti. A partire dagli anni ’90 la società ha sviluppato strategie di investimento innovative, aprendo anche la strada al superamento degli investimenti alpha e beta, e sviluppando la strategia chiamata “overlay alpha”. Essenzialmente questa prevede un portafoglio di investimenti non correlati, in modo da guadagnare excess return indipendentemente dalla classe sottostante.
Tra il 2000 e il 2005 Bridgewater Associates è stata la società di gestione patrimoniale con la crescita più alta; estendendo lo sguardo fino al 2010 si nota come il patrimonio gestito sia incrementato di oltre il 25% ogni anno. La società di Ray Dalio è stata inoltre una delle poche a prevedere la crisi finanziaria del 2008, riuscendo a guadagnare e a registrare performance a due cifre mentre molte banche d’affari stavano fallendo e i fondi stavano subendo enormi perdite.
Il suo principale fondo, basato sui macro-trend, dal 1991 ad oggi ha registrato un rendimento medio annuale dell’11.9%, superiore a quello dell’indice dello S&P500. Per avere un’idea delle capacità del fondo, basta pensare che nel 2018, mentre i fondi hanno perso il 6.7% e lo S&P500 ha registrato una contrazione del 4.4%, Ray Dalio ha sfiorato un guadagno del 15%.
Oggi il patrimonio gestito da Bridgewater Associates supera i 160 miliardi di dollari e i suoi clienti comprendono diverse istituzioni internazionali, quali governi e banche centrali, e numerosi fondi pensione. Dalla sua istituzione nel 1975, la società ha registrato guadagni netti per oltre 50 miliardi, una cifra superiore al più noto Soros Fund Management, che dal 1973 ha registrato guadagni per 42 miliardi.
Ray Dalio come guru
Ray Dalio non è più Ceo della società ma ha mantenuto la carica di presidente e di co-responsabile degli investimenti, risultando dal 2011 una delle cento persone più influenti al mondo secondo il Times ed una delle cinquanta più influenti secondo Bloomberg Markets. Al suo attivo ha anche la pubblicazione di due libri che hanno venduto più di due milioni di copie in tutto il mondo.
Non un semplice finanziere o investitore, ma una sorta di profeta: Ray Dalio è considerato un guru, un maestro che dispensa consigli, spesso anche in contrasto con il pensiero comune. La sua concezione di finanza prende in prestito alcuni elementi della filosofia orientale, come la meditazione trascendentale. Questa è così fondamentale per lui che tutti i dipendenti della Bridgewater devono seguire un corso di quattro mesi per apprenderne le tecniche.