Christine Lagarde, ha rilasciato il suo primo intervento ufficiale come presidente della Bce il 22 novembre 2019. L’avvocatessa ha dichiarato, come era già noto, che per quanto riguarda la politica monetaria intende proseguire la linea accomodante del suo predecessore, Mario Draghi. Inoltre, però, il nuovo vertice della Bce ha sottolineato l’importanza di stimolare investienti nell’economia reale.
L’intervento di Lagarde è stato in occasione della serie di eventi prevista dalla Finance Euro Week. La presidente ha parlato sul palco del Congresso bancario europeo, a Francoforte.
Le dichiarazioni di Lagarde
La politica monetaria
Per quanto riguarda la politica monetaria Lagarde pone l’attenzione sull’efficacia delle precedenti politiche elastiche adottate da Draghi. La presidente della massima istituzione
<<la politica accomodante è stata un fattore fondamentale di spinta della domanda interna>>
Proprio sullo stimolo della domanda interna Lagarde ha posto particolare attenzione nel suo discorso. Mantenere alto il potere di acquisto degli europei, infatti, è una priorità per Lagarde. Questo non solo per un discorso sociale ma, soprattutto, in quanto necessario a mantenere sana l’economia e non troppo dipendente da fattori esterni. Per farlo, la politica monetaria avrà fra i suoi fini principali quello di salvaguardare la stabilità dei prezzi.
La politica monetaria accomodante, iniziata da Mario Draghi, ha ricevuto diverse critiche. Infatti, secondo alcuni questa potrebbe portare a conseguenze indesiderate. Per rispondere Lagarde ha rassicurato sul fatto che gli <<effetti collaterali>> saranno <<monitorati costantemente>>.
L’economia reale
Stimolare l’economia reale è, per Lagarde, un obbiettivo fondamentale. In questo senso, la presidente della Bce ha parlato della necessità di adottare politiche fiscali che favoriscano le imprese. Inoltre, Lagarde ha osservato come il livello degli investimenti pubblici in Europa sia, nel 2019, ancora al di sotto dei livelli di prima della crisi del 2008.
Ad essere troppo bassi sono, per Lagarde, in particolare gli investimenti produttivi pubblici. I paesi europei, dopo la crisi, hanno fatto riprendere soprattutto i progetti legati ai servizi o alle sovvenzioni ma non hanno fatto molto per aumentare la produzione interna.