Il 24 ottobre 2019 Mario Draghi ha rilasciato l’ultima conferenza stampa come presidente della BCE. Dopo otto anni, la guida della Banca Centrale passerà dall’illustre economista italiano alla francese Christine Lagarde, ex direttrice del Fondo Monetario Internazionale. Lagarde è sempre stata molto vicina alla visione di Draghi nell’ambito della politica economica, quindi è quasi certo che proseguirà lungo la strada del suo predecessore.
Le dichiarazioni di Mario Draghi
Mario Draghi nella sua ultima conferenza stampa come capo della BCE ha sottolineato in particolare la necessità che l’Unione Europea adotti politiche economiche il più possibile accomodanti per un lungo periodo. Per l’economista italiano è necessario che agli Stati membri venga lasciato spazio per spingere sulla crescita economica.
Le raccomandazioni agli Stati membri
Draghi ha parlato di come sia importante che gli Stati con bilanci più solidi e senza problemi di debito eccessivo mettano in atto politiche espansive. I paesi europei più ricchi, quindi, dovrebbero spendere di più per stimolare la loro economia. In particolare Draghi ha parlato della Germania, che si trova in una situazione economica problematica ed è necessario che il governo agisca per aiutare l’economia tedesca a smuoversi. Per quanto riguarda i paesi ad alto debito, come l’Italia, Draghi ha raccomandato la massima prudenza nello scegliere gli investimenti da fare.
Le critiche alle nuove misure avviate da Draghi
Durante la conferenza stampa Draghi ha risposto alle indiscrezioni sulle numerose critiche mosse contro il Quantitative Easing ed i tassi negativi per le riserve delle banche europee. Il primo, sebbene da alcuni considerato non abbastanza efficace, è comunque stato giudicato come la migliore manovra per riuscire a portare l’inflazione al livello desiderato. Draghi ha precisato come gli obbiettivi sull’inlfazione siano prioritari e che la BCE deve mettere in campo tutti i suoi mezzi per perseguirli.
Sui tassi negativi sulle riserve bancarie le critiche sono nate dal fatto che molti istituti hanno comunicato che scaricheranno i costi in più sui loro clienti. Ad esempio, i portavoce di Unicredit hanno dichiarato che la banca farà pesare i nuovi costi sui conti superiori al milione di euro. Tuttavia Draghi si è detto fiducioso del fatto che i benefici di questa manovra saranno di gran lunga superiori agli effetti collaterali.
Draghi comunque ha sottolineato come le critiche siano state parte del normale dibattito interno e che, alla fine, tutte le misure che aveva proposto sono state votate all’unanimità.