Negli ultimi tempi si è assistito a una serie di politiche governative che, anzichè fungere da stimolo, hanno contribuito ad ostacolare la crescita economica dei vari Paesi. Un simile comportamento nel caso più eclatante è sfociato nella guerra dei dazi statunitensi che, amalgamandosi alle preesistenti difficoltà locali, ha esasperato una situazione già scandita da elevata incertezza ed ha innalzato un clima di tensione nei mercati internazionali, rallentandone molto lo sviluppo.
Le limitazioni al commercio internazionale
Mettere i bastoni tra le ruote dei normali meccanismi del commercio internazionale porta ad un generale aumento dei prezzi, seguito da un altrettanto drastico calo dei consumi. Continuando secondo una logica detta a valanga, questi cambiamenti andranno inevitabilmente ad intaccare gli utili aziendali per poi impattare con segno negativo sulla crescita economica. Eppure, quella dei dazi è solo una delle diverse politiche degenerative che hanno indebolito il mercato corrente.
I tassi negativi
Quella dei tassi negativi, nonostante sia stata una misura pensata per favorire gli investimenti ed i consumi, ha invece contribuito a gettare ulteriore carne al fuoco e fomentare una drammatica situazione d’incertezza. Infatti, offrire rendimenti zero laddove vengono a mancare efficaci opportunità di business può essere molto rischioso. Come se non bastasse, la spirale dei rendimenti negativi non solo ha gonfiato la bolla degli indebitamenti a basso costo ma ha anche decentrato gli investimenti dai titoli di Stato europei e li ha spinti verso quelli statunitensi.
Europa a rischio
Con l’incertezza della politica italiana, il deterioramento dell’economia tedesca, le difficoltà provenienti dalla Brexit e le continue proteste che surriscaldano lo scenario francese l’Unione non dorme sonni tranquilli. Eppure sempre più spesso si sente parlare di new normal quasi a legittimare una situazione politica ed economica che ha del paradossale, in cui tutto gira al contrario ma in maniera consuetudinaria.
L’altra faccia dei tassi negativi
Nonostante la dicotomia tra economia reale e mercato azionario fa presagire un futuro catastrofico, ad alleviare il colpo di una possibile bolla finanziaria potrebbe essere proprio la politica dei tassi negativi, fungendo da catalizzatore ancora per tutto il 2020. In breve ciò che si evince dalla situazione di fine 2019 è che, seppure diversi economisti, analisti e scettici pensino che dietro al nuovo anno ci possa essere una nuova Grande Recessione, questa rappresenta una possibilità relativamente remota. Infatti, la politica accomodante delle Banche centrali dovrebbe riuscire a contenere il rischio ed allontanare l’ombra di una possibile catastrofe. Tuttavia, a mettere il punto alla parola fine sarà solo una futura distensione, o contrazione, dei rapporti commerciali tra USA e Cina.