Il 20 maggio, il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha proposto un incremento della una tassa di successione per i patrimoni che superano il milione di euro.
La tassa di successione è un’imposta che grava sull’asse ereditario e che va a colpire i beni del defunto al momento della successione agli eredi.
La proposta
Letta parla di un aiuto concreto alla generazione Covid, ovvero garantire un supporto a tutti quegli adolescenti in condizioni disagiate che hanno pagato il prezzo più alto della pandemia.
La “dote” ipotizzata, pari a 10 mila euro, verrebbe affidata al compimento della maggiore età e dovrebbe essere utilizzata per pagare spese di studio, di lavoro o di abitazione. Secondo Letta il gettito annuale sarebbe sufficiente per finanziare i 2,8 miliardi necessari a fornire questo contributo a circa 280 mila diciottenni, la metà dei 560 mila che tutti gli anni in Italia compiono 18 anni.
L’aumento della tassa per i patrimoni che superano il milione di euro verrà applicata in modo progressivo. Solo sopra i 5 milioni scatterà infatti l’aliquota massima che, come indicato, rimarrà comunque inferiore a quelle applicate negli altri Paesi europei.
La risposta
La proposta è stata prontamente contestata da Mario Draghi, il quale sostiene che oggi sia “il momento di dare soldi ai cittadini, non prenderli”. Secondo il presidente del Consiglio, attualmente, per creare una crescita economica “non è tempo di politiche fiscali restrittive”.