Consiglio Europeo, accordo per top jobs UE slitta a domani
Al termine di un lunghissimo summit tra i Capi di Stato dei 28 paesi Europei iniziato ieri sera e prolungatosi sino a metá mattinata odierna é arrivata un’altra fumata nera circa le nomine dei cossiddetti ‘Top Jobs’, ossia le posizioni chiave a capo delle principali istituzioni politiche a Bruxelles. La trattativa ad oltranza, tra incontri bilaterali dei Leaders e tentativi di accordi tra famiglie politiche, non ha condotto all’identificazione dei prossimi Presidenti di Commissione, Consiglio Europeo ed Alto Rappresentate agli Affari Esteri dell’Unione, per i quali una maggioranza qualificata di almeno 21 paesi su 28 é richiesta. Il pacchetto di nomi attorno al quale si é focalizzata la discussione prevede il Socialista Olandese Frans Timmermans a capo della Commissione, la Bulgara Gerogieva o la Danese Vestager nel posto attualmente occupato da Donald Tusk al Consiglio e Charles Michel come Alto Rappresentante alla politica estera. Il mancato raggiungimento di un accordo é dovuto principlamente alle divergenze interne tra i Leaders del Partito Popolare Europeo (PPE), con la Cancelliera Tedesca Merkel incline a sostenere la candidatura di Timmermans a spese del compatriota e compagno di partito Weber (in ottica Presidenza della BCE, grande obiettivo della Germania) mentre i Capi di Stato dei paesi del blocco Visegrad ed afferenti alla stessa famiglia politica, Polonia e Ungheria su tutti oltre all’Italia, si sono fermamente opposti a tale prospettiva. Di conseguenza, nessun candidato ha ottenuto la maggioranza necessaria durante il vertice di ieri, considerati anche i pochi spostamenti rispetto alle posizioni espresse dai Leaders all’inizio del summit. Il Consiglio terrá una nuova seduta domani in mattinata, mentre i meetings bilaterali tra il Presidente Tusk e gli Stati Membri proseguiranno nella serata di oggi nel tentativo di trovare un compromesso. Se il nome di Timmermans rimane sul tavolo come principale candidato a succedere Juncker, rilevanti saranno le contropartite che gli Stati Membri in principio contrari alla sua elezione chiederanno in merito alle altre cariche, in particolare la Presidenza del Consiglio Europeo, per il quale ampie possibilitá vi sono che tale ruolo sia coperto da una figura femminile. Non é ancora per il momento chiaro quale ruolo assumerá il Tedesco Weber, scartato dai Leaders come potenziale maggiore carica politica Europea e verosimilmente dirottato verso la Presidenza del Parlamento Europeo.
Nuove proteste ad Hong Kong, manifestanti irrompono in Parlamento
Nel giorno del ventiduesimo anniversario della riunificazione con la Cina, ad Hong Kong sono riprese le proteste contro la proposta di legge sulle estradizioni che perdurano dal 9 Giugno. Centinaia di migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per esprimere il proprio dissenso verso il sistema giudiziario vigente nell’ex colonia britannica giudicato eccessivamente opaco e politicizzato, ponendo una minaccia verso lo Stato di diritto. Nelle principali strade intorno alle sedi governative, hanno avuto luogo violenti scontri tra la polizia in tenuta antisommossa ed il corteo lanciato oggi da Civil Human Rights Front, il gruppo di attivisti alla base delle mobilitazioni di massa dei giorni scorsi, che ha visto l’adesione, secondo gli organizzatori, di circa 550.000 persone. I dimostranti hanno fatto irruzione nell’Aula del Parlamento chiedendo a gran voce anche le dimissioni della leader di Hong Kong Carrie Lam, considerata dalle posizioni eccessivamente filo-Cinesi. Il governo dello Stato di Hong Kong d’altro canto ha pesantemente accusato i manifestanti di compiere atti di violnza estrema ‘inaccetabili per la societá del paese’.
Disoccupazione in Euro Area ai minimi dal 2008, Italia resta sopra media UE
Gli ultimi dati pubblicati oggi da Eurostat circa il tasso di disoccupazione nei paesi Europei trasmette segnali positivi per il vecchio continente che registra una media di 6,3% per il mese di Maggio ed in lieve calo rispetto ad Aprile e di 0,6 punti percentuali rispetto a Maggio 2018. I dati Eurozona indicano una significativa riduzione dei disoccupati, in media, rispetto ad un anno fa ed al livello piú basso da oltre dieci anni, 7,5%. A livello di singolo paese, l’Italia resta tra i fanalini di coda dell’Unione (9,9%) dinnanzi solo a Spagna (13,6%) e Grecia (18,1%). Il dato sulla disoccupazione giovanile (sotto i 25 anni) si é attestato al 14,3% nell’EU 28 e 15,7% nell’Eurozona, valori diminuiti di 0,8 e 1,3 punti percentuali rispetto a Maggio 2018, rispettivamente. Germania e Paesi Bassi registrano i tassi piú bassi nella categoria mentre Grecia, Spagna ed Italia i piú elevati.