Iraq, tensioni tra USA e Iran dopo l’uccisione del generale Suleimani
Le forze armate statunitensi hanno bombardato l’aeroporto di Baghdad in risposta all’assedio dell’ambasciata americana in Iraq da parte di antagonisti sciiti filo-iraniani. Nell’attacco è rimasto ucciso il generale Qasem Suleimani, eroe della Rivoluzione Khomeinista e considerato da molti l’uomo con maggiore influenza sulla politica estera iraniana in Medio Oriente.
L’episodio di oggi è l’ultimo e più importante dei numerosi episodi di tensione tra i due paesi, iniziati con il ritiro unilaterale del presidente Donald Trump dall’accordo per il progressivo disarmo nucleare iraniano. Il governo di Teheran si era così trovato di nuovo colpito da pesanti sanzioni, che hanno indebolito l’economia e portato al rafforzamento del sentimento anti-americano del paese. L’uccisione del generale Suleimani sarà molto probabilmente accompagnato da una rappresaglia da parte del governo iraniano, che ha definito l’operazione “un atto di guerra” e può contare su un’intelligence molto potente e con una presenza capillare in Medio Oriente.
Il Segretario di Stato Mike Pompeo ha giustificato l’attacco e l’uccisione di Suleimani affermando che “la decisione del Presidente Trump ha salvato molte vite umane” ed è stata presa “sulla base di valutazioni di intelligence”. Esponenti delle forze armate americane hanno confermato che tremila soldati verranno inviati nella regione, distribuiti tra Iraq e Kuwait, e vi resteranno per almeno due mesi.
Italia, altri due parlamentari abbandonano il M5S
I deputati Nunzio Angiola e Gianluca Rospi hanno abbandonato il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle e sono passati al Misto. Entrambi hanno motivato la loro scelta riferendosi all’abbandono da parte del Movimento dei valori originari e al progressivo distaccamento della classe dirigente dalla base del partito. Nelle ultime settimane numerosi esponenti hanno deciso di abbandonare il Movimento. Il caso più noto è quello di Lorenzo Fioramonti, che si è dimesso dalla carica di Ministro dell’Istruzione. Negli scorsi giorni, inoltre, il cosiddetto “collegio dei Probiviri” ha inoltre espulso il senatore Gianluigi Paragone.
Borsa, l’attacco USA frena gli indici americani
Dopo il balzo di ieri a causa delle notizie positive dalla Cina, le borse statunitensi calano a causa della possibile escalation con l’Iran. I beni rifugio, come oro e petrolio, crescono, mentre i tre principali indici, Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, frenano, anche se non si registra un crollo. Lockheed Martin e Northrop Grumman, produttori di armi, crescono del 3 per cento. Pesano anche i dati sul settore manifatturiero statunitense, che registra un calo ai minimi da oltre un decennio.