Quali soluzioni per contrastare il cambiamento climatico? Mentre l’Amazzonia brucia Bill Gates si fa promotore di una nuova iniziativa di geoingegneria solare ad alta quota, sotto la supervisione della Solar Radiation Management Governance Initiative (SRMGI). Per descrivere il fenomeno che si intende riprodurre, si fa riferimento all’eruzione del vulcano islandese Eyjafjoll del 2010.
Come generare quest’eruzione artificiale? Facendo volare migliaia di aeroplani ad alta quota per consentirgli di rilasciare milioni di tonnellate di particelle nell’atmosfera e creare così una nube chimica che raffredderà la superficie terrestre. La tecnologia sarà disponibile a breve ma ci sono già 2 correnti di pensiero, i favorevoli e i contrari.
Tra i benefici la possibile riduzione dei numerosi fenomeni di innalzamento del livello del mare e dell’intensità delle proteste tropicali. Gli effetti negativi, invece, si configurerebbero in un’alterazione degli schemi climatici regionali e totale assenza del “blue sky” cioè assenza di luce solare. Insomma, nella peggiore delle ipotesi si tratterebbe di una vera e propria tempesta morale, una tragedia etica del cambiamento climatico che colpirebbe gran parte della popolazione tramite inondazioni, tempeste e siccità.
Mentre gli scienziati di Harvard non demordono, le celebrities preferiscono restare nell’ombra. Sarà forse arrivato il momento, anche per i volti noti, di sovvenzionare economicamente gli sforzi dei ricercatori per un assicurarci un futuro migliore?