È stato installato un depuratore d’aria nei pressi del Taj Mahal in India, come rimedio provvisorio contro l’eccessivo inquinamento. L’autorizzazione è stata concessa proprio dalle autorità governative per consentire il salvataggio dell’iconico monumento, colpito da livelli record di smog registrati nel Paese.
Il progetto dell’Uttar Pradesh Pollution Control Board
Il progetto per il depuratore è stato portato a termine dall’ Uttar Pradesh Pollution Control Board (UPPCB), organizzazione legale volta ad implementare le leggi ambientali all’interno della giurisdizione dello Stato indiano dell’Uttar Pradesh. Questo dovrà avere una capacità di purificazione pari a 0,15 milioni di metri cubi d’aria ogni 8 ore, dentro un raggio di 300 metri.
Presto per vedere i risultati
L’inquinamento nei pressi del mausoleo di marmo bianco è stato motivo di preoccupazione per lungo tempo, per via dei danni arrecati negli anni a quella che si considera una delle sette Meraviglie del Mondo. Al momento non è possibile calcolare l’Indice di Qualità dell’Aria (AQI) nei pressi del monumento, per quantificare effettivamente la magnitudo di aria pulita a seguito del posizionamento mirato del van depuratore d’aria.
I due depuratori
Il rimedio temporaneo, due van posizionati nella città di Agra, era stato inizialmente richiesto dalla UPPCB in accordo con la Municipal Corporation, ente responsabile delle infrastrutture civili e dell’amministrazione della città di Agra in India.
I livelli eccessivi di inquinamento hanno giustificato il trasferimento di uno dei due van nei pressi del Taj Mahal.
Stando alle rilevazioni della centrale di monitoraggio installata nella città di Agra, l’Indice di Qualità dell’Aria presenta un valore pari a 293. La Central Pollution Control Board spiega che sono stati rilevati valori compresi tra 201 e 300, sono considerati estremamente bassi ed espongono le persone a difficoltà respiratorie in caso di prolungata esposizione.