Tesla il 23 gennaio 2020 ha raggiunto la capitalizzazione azionaria di 102,66 miliardi di dollari. La società di Elon Musk, quindi, conquista il secondo posto come azienda automobilistica dal valore più alto al mondo. Dietro, nella terza posizione, c’è Volkswagen, che proprio il giorno del decollo di Tesla è scesa sotto i 90 miliardi di capitalizzazione. Al primo posto, con molto distacco, si trova la giapponese Toyota, con poco meno di 230 miliardi di dollari.
La capitalizzazione, o valutazione, di un’azienda non è relativa solo ai suoi effettivi profitti ma anche, soprattutto nel caso di Tesla, alle sue prospettive di crescita. Infatti, prendendo Volkswagen, la compagnia automobilistica di Musk nel 2019 ha venduto un trentesimo delle macchine della rivale tedesca.
I motivi del successo
Il successo di Tesla in Borsa è stato possibile soprattutto grazie ai risultati ottenuti nel terzo trimestre del 2019, molto superiori a quelli dello stesso periodo del 2018. In termini di affidabilità, la società di Musk è riuscita a consegnare entro dicembre le 360 mila auto ordinate e non pronte ad inizio 2019 come previsto. L’apparato produttivo di Tesla sembra quindi essere in forte crescita, in grado di mantenere le promesse che a giugno 2019 sembravano fantasie irrealizzabbili di Musk. Inoltre, si registra una forte crescita della divisione cinese dell’azienda automobilistica, grazie al notevole aumento della domanda oltre il Pacifico.
Le prospettive per il futuro
Negli ultimi tre mesi del 2019 il valore di Tesla in Borsa è aumentato di più del 75%. Secondo sempre più analisti non si tratta di una potenziale bolla speculativa ma di un effettivo prossimo salto di livello dell’azienda. Secondo gli esperti di New Street Research la società di Elon Musk, considerando gli impianti in costruzione ed il trend della domanda, arriverà a vendere fra 2 e 3 milioni di automobili l’anno nel 2025. Con numeri del genere, Tesla arriverebbe ad una cifra compresa fra i 230 ed i 350 miliardi di dollari in capitalizzazione. Il 28 gennaio 2020 dovrebbero essere rilasciati i conti del quarto trimestre 2019, che secondo le stime non riserveranno particolari sorprese.
Elon Musk: un CEO senza stipendio
Elon Musk è fondatore, CEO e maggiore azionista di Tesla, con il 20%. Tuttavia, Musk ha rinunciato alla carica di presidente del consiglio d’amministrazione, a seguito di problemi interni, e non percepisce alcuno stipendio per il lavoro di Amministratore Delegato. Il miliardario statunitense riceve dei premi in base ai risultati ottenuti da Tesla nel tempo. Per sbloccare il primo pagamento a Musk, di 346 milioni di dollari, era proprio necessario superare i 100 miliardi di capitalizzazione. Ancora, però, è necessario che la valutazione resti sopra i 100 miliardi, di media, per i sei mesi successivi al raggiungimento dell’obbiettivo e per gli ultimi trenta giorni di questo periodo.