Qual è la professione meglio pagata in USA tra quelle per cui non serve una laurea?
In una ricerca fatta dal Ministero del lavoro statunitense è emerso che ci sono alcuni lavori per i quali non serve avere una laurea, ma basta un percorso di formazione professionale, superiore o post diploma per avere ottimi stipendi. La professione più remunerata negli USA è quella di controllore di traffico aereo per il quale basta un degree di soli due anni. Il reddito sfiora i 125 mila dollari.
È richiesto il medesimo percorso di due anni per svolgere altre professioni ben retribuite come: radioterapista (80 mila dollari l’anno), tecnico nucleare (80 mila), manager di un’impresa delle pompe funebri (78 mila), tecnici della medicina nucleare (75 mila), igienista dentale (74 mila). Basta invece il diploma per diventare detective (88 mila dollari), investigatore privato (80 mila) o installatore di ascensore (79 mila).
Tesla continua a stupire con nuove iniziative di business. Qual è l’ultimo settore in cui è entrata?
Nelle scorse settimane la società guidata da Elon Musk ha presentato Tesla Insurance, un’offerta assicurativa a prezzi competitivi. Per ora è dedicata ai soli proprietari di Tesla e limitatamente alla California, ma non è escluso nel futuro che chiunque possa assicurarsi con Tesla Insurance. Forti delle conoscenze specifiche sulla tecnologia, Tesla pensa di poter ottimizzare i costi e la gestione di eventuali sinistri trasferendo parte del risparmio sul cliente finale (l’obiettivo è fornire assicurazioni ad un prezzo ridotto almeno del 20%).
Quanto ha pagato Generali per l’acquisto del 90% della Torre Hadid, oggi sede della Compagnia assicurativa, nel nuovissimo quartiere City Life a Milano?
Generali ha rilevato per 315 milioni di euro il 90% dell’immobile, valorizzato complessivamente 350 mln. La Torre Hadid o Torre Generali (soprannominata “Lo Storto”) è uno dei tre grattacieli, il secondo per altezza, nel nuovissimo quartiere CityLife e prende il nome dalla sua progettista, l’architetta anglo-irachena Zaha Hadid.
Il corrispettivo dell’operazione ha permesso alla stessa CityLife, il progetto di riqualificazione dell’area ex-Fiera di Milano, di chiudere nel 2018 il primo bilancio in attivo con un utile di 14,5 mln dal rosso di 9,7 del 2017.