Può un singolo individuo detenere l’1,53% del PIL di una nazione? La risposta è sì, se si tratta di John Davison Rockefeller, l’uomo più ricco di tutti i tempi. Secondo Forbes il suo patrimonio complessivo arrivò a toccare i 336 miliardi di dollari attuali, oltre tre volte il patrimonio di Jeff Bezos, l’uomo più ricco del mondo nel 2017.
John Davison Rockefeller fu il classico self-made man; nato a New York nel 1839 da una famiglia di umili origini, si trasferì presto in Ohio, dove si iscrisse ad un corso di affari diventando contabile in una piccola società. La svolta avvenne nel 1863, quando decise di investire i propri risparmi in una raffineria di petrolio, dal momento che l’Ohio e la capitale Cleveland erano dei centri per la raffinazione del greggio. Nel 1870, insieme ad altri soci, fondò quindi la Standard Oil, i cui affari andarono immediatamente bene: già nelle prime settimane di attività, reinvestendo quasi completamente gli utili, riuscì ad acquisire gran parte delle raffinerie presenti a Cleveland.
La Standard Oil
La Standard Oil si differenziò immediatamente dalla competizione in quanto Rockefeller, tramite alcuni accordi con le compagnie ferroviarie, creò un efficiente sistema di distribuzione del petrolio a basso costo. Grazie alle sue capacità imprenditoriali, la società acquisì gradualmente il controllo della produzione e raffinazione di petrolio in tutti Stati Uniti. Nel 1882 fu decisa la creazione dello Standard Oil Trust con l’obiettivo di abbassare il costo della rete commerciale e di concentrare il potere nelle mani di poche persone, ovvero gli amministratori delegati delle società appartenenti al trust. Questa decisione portò di fatto alla creazione di un monopolio, dal momento che il trust controllava oltre il 90% della raffinazione negli Stati Uniti, con conseguenti proteste da parte dei concorrenti. Tuttavia, fu soltanto nel 1911 che la Corte Suprema degli Stati Uniti decretò l’illegalità dello Standard Oil Trust, obbligando Rockefeller a dividere la società, che si scisse in ben 34 compagnie diverse. Tra queste, quattro sono ancora esistenti ed indipendenti tra loro, con un fatturato totale di oltre 900 miliardi di dollari: si tratta di Conoco, Chevron, Exxon e Mobil (queste ultime si sono fuse insieme formando il colosso Exxon Mobil).
Gli eredi
John Rockefeller si ritirò dalle proprie attività nel 1896, lasciando il comando al figlio John Davison Rockefeller Jr., pur restando il principale azionista delle sue società. Rockefeller Jr., oltre a seguire le imprese del padre, fu anche un abile finanziere e filantropo; egli fu in grado di sfruttare il ribasso causato dal crollo della Borsa del 1929 diventando uno dei più grandi proprietari immobiliari di New York. La città, in particolare l’area di Manhattan, deve a lui il Rockefeller Center e il Museum of Moderm Art (MoMA). Inoltre fu il principale azionista della Chase National Bank e, fino al 1910, il direttore della U.S. Steel Company, una delle principali aziende produttrici di acciaio degli Stati Uniti.
Rockefeller Jr. ebbe sei figli; due di essi, Nelson Rockefeller (1908-1979) e Winthrop Rockefeller (1912-1973), ricoprirono importanti cariche nel partito repubblicano. Il primo fu governatore di New York per ben 14 anni (1959-1973) e vice presidente degli Stati Uniti dal 1974 al 1976, mentre il secondo fu il primo governatore repubblicano dell’Arkansas. Il figlio più giovane, David Rockefeller (1915-2017), fu il fondatore del gruppo Bilderberg e della Commissione Trilaterale e divenne presidente ed amministratore delegato della Chase Manhattan Bank, per cui lavorò per oltre 30 anni. Grazie al suo impegno e alle sue grandi conoscenze internazionali, la Chase diventò un istituto finanziario globale, portando le filiali estere da 11 ad oltre 70.
L’influenza della famiglia Rockefeller
Una caratteristica che accomunò tutti i membri della famiglia Rockefeller fu la filantropia, ad esempio con la fondazione della Rockefeller Brothers Fund, avvenuta nel 1940. A loro si deve poi la fondazione del Parco nazionale delle Great Smoky Mountains, del già citato MoMA e lo sviluppo di gran parte del Lower Manhattan; innumerevoli sono poi le donazioni ad altri parchi e ad università degli Stati Uniti.
I Rockefeller hanno segnato la storia moderna americana, attraversando indenni tutto il Novecento e trasformando il modo di fare impresa. La morte di David Rockefeller, ultima “bandiera” della famiglia, che con impegno e carisma aveva mediato tra i diversi interessi degli oltre cento discendenti, sancisce anche la fine dei successori diretti del fondatore della Standard Oil. L’eredità ora passa ai bisnipoti di John Davison Rockefeller, colui il quale, dal nulla, creò la prima grande industria moderna.