La crisi del 1792
Nel 1791 venne fondata la Banca degli Stati Uniti, su iniziativa di Alexander Hamilton, Ministro del Tesoro nella presidenza di George Washington. Con sede a Filadelfia, si trattava a tutti gli effetti di una banca nazionale, nata con lo scopo di promuovere lo sviluppo economico del Paese, garantendo ingenti prestiti in particolare alle attività commerciali.
Per quanto riguardava l’azionariato della Banca, i titoli della stessa potevano essere rivenduti sul mercato o utilizzati come mezzo di scambio per l’acquisto delle attività finanziarie. I titoli della Banca vengono così scambiati in poco tempo e per questo motivo vedono crescere ben presto il loro prezzo. È in questo scenario che si inseriscono William Duer, latifondista, e Alexander Macomb, mercante e speculatore terriero. Entrambi acquistarono una grande quantità di titoli della Banca nell’ottica di un aumento dei prestiti e di conseguenza del valore azionario dei titoli. Quando, però, la Banca incontrò un periodo di credit crunch, sia a causa di una inevitabile diminuzione nell’erogazione dei prestiti che per effetto di mosse speculative al ribasso sui titoli, avvenne quello che Duer e Macomb non avrebbero mai immaginato. Iniziò, infatti, una corsa alla vendita dei titoli, che videro precipitare in poco tempo il loro valore. I due persero una fortuna, tanto da finire in prigione per insolvenza.
La crisi coinvolse tutto il sistema economico, fino a diventare sistemica. Anche le banche federali, che in accordo con la Banca nazionale avevano concesso prestiti, subirono pesanti effetti negativi. Le riserve si ridussero in maniera notevole (oltre il 34%) e solo grazie all’intervento del ministro Hamilton, che rifinanziò le banche federali con centinaia di migliaia di dollari, si limitò la portata della crisi. Le perdite per l’economia americana superarono i 3 milioni di dollari dell’epoca, che rappresentavano una cifra astronomica.
L’accordo di Buttonwood
‹‹Noi sottoscrittori, broker per l’acquisto e la vendita di titoli pubblici, con la presente promettiamo solennemente e impegniamo noi stessi nei confronti degli altri che da oggi non compreremo o venderemo nessun tipo di titolo pubblico ad un tasso inferiore al 4% e daremo priorità a ciascuno di noi nelle negoziazioni. A dimostrazione di ciò firmiamo questo documento ogg, giorno 17 di Maggio, a New York, 1792››.
Con questo breve annuncio, 24 broker hanno dato avvio alla prima vera regolamentazione del mercato finanziario statunitense. Le negoziazioni diventeranno inter pares, fra pari, e si eliminerà la figura degli acutioneers, i banditori d’asta, che spingendo al rialzo i prezzi dei titoli avevano aggravato la crisi dell’anno prima. Si ricorda questo accordo come quello di Buttonwood, dal Buttonwood tree, il platano sotto il quale i 24 sancirono il patto. Quel giorno nacque la Borsa americana come la si intende oggi, fu l’origine di Wall Street.