Si sono concluse le elezioni politiche in Italia e si è realizzato lo scenario più temuto dai mercati finanziari, l’ingovernabilità. Tuttavia, un esito del genere era previsto ed è anche per questo che le reazioni degli investitori sono state composte e non hanno portato a nessun crollo drammatico. Ftse Mib ha aperto, questa mattina, con una perdita del 2%, lasciando presagire i peggiori sviluppi, cominciando però a riprendersi dopo poco tempo, arrivando alla chiusura con un calo dello 0,4%. Le prossime settimane, nelle quali si dovrà stabilire se e come formare un governo o tornare al voto, saranno caratterizzate da una forte volatilità nella Borsa italiana. Se i primi tempi si avrà a che fare con una sostanziale incertezza, un prolungarsi eccessivo delle trattative porterà ad una risposta negativa dei mercati.
I 5Stelle, con il 32% dei voti, e la Lega, che con quasi il 18% si pone come il partito più forte nella coalizione di centro-destra, sono i vincitori virtuali delle elezioni del 4 marzo. Se il risultato dei 5Stelle non stupisce più di tanto, anche se hanno superato in modo netto le previsioni, quello della lega era piuttosto inaspettato. I sondaggi davano quasi per certo che Forza Italia sarebbe stato il primo partito della destra, il che era un’ipotesi molto più rassicurante per i mercati rispetto al trionfo dello schieramento guidato da Metteo Salvini. Sia Lega che 5Stelle sono noti per la loro posizione anti-euro, entrambi in passato hanno affermato perfino di essere intenzionati a portare l’Italia fuori dall’Unione. Questo ha portato, di primo impatto, ad un calo del valore dell’euro in mattinata, sotto quello di 1,23 dollari che aveva all’apertura dei mercati. Tuttavia, i rappresentanti di entrambi i partiti hanno, secondo recenti dichiarazioni, ammorbidito la loro posizione sull’UE, il che è stato presto ricordato dagli investitori, facendo sì che l’euro arrivasse a fine giornata con un valore addirittura in lieve rialzo. L’ipotesi peggiore per i mercati è quella di un accordo per una coalizione di governo 5Stelle-Lega, si tratta però di uno scenario considerato poco probabile che quindi non desta grandi preoccupazioni.
Nella situazione attuale è difficile prevedere dove si arriverà, le prossime settimane saranno di grande incertezza. Secondo gli analisti ci sono tre scenari probabili, la formazione di un governo da parte del centro-destra, un governo di larghe intese o un ritorno alle urne. Nel primo caso la situazione non sarebbe vista in modo molto positivo, non solo per via della leadership di un partito anti-sistema che finirebbe per diventare la principale forza di maggioranza. Infatti, come osservano Loredana Federico e Chiara Cremonesi, economiste di Unicredit, la coalizione in caso di governo “si proverà fragile” per via delle non indifferenti divergenze e tensioni fra i partiti in campo, messe da parte poco prima dell’inizio della campagna elettorale. Un ritorno alle urne, se ci sarà, dovrà essere nel più breve tempo possibile per evitarre le perdite dovute ad un lungo periodo di incertezza. La nomina di un governo provvisorio sotto la guida del premier uscente Gentiloni, comunque, potrebbe risolvere il problema fino alle nuove elezioni. Le larghe intese sono di gran lunga lo scenario più apprezzabile per i mercati finanziari, che avrebbero così a che fare con un governo di fatto moderato che non attuerebbe politiche che potrebbero minare la stabilità economica del Paese.
Delle aziende italiane, a registrare un risultato significativamente negativo dopo i risultati delle elezioni è Mediaset. Come osserva Carlotta Scozzari di Business Insider Italia, l’azienda fondata da Berlusconi, nella giornata di oggi ha perso quasi il 6% del suo valore azionario a seguito del risultato delle elezioni.