La Banca centrale è un’istituzione fondamentale ed imprescindibile per un’economia moderna. Quattro sono le grandi aree di interesse per una Banca centrale: il sistema dei pagamenti, l’erogazione del credito, la protezione del valore della moneta emessa e la vigilanza sulla solidità finanziaria delle Banche.
Il sistema dei pagamenti
Il sistema dei pagamenti è un insieme di metodi e procedure da seguire quando vi è necessità di movimentare somme di denaro tra vari agenti economici. Un esempio è la necessità di un’azienda X di pagare la fornitura di macchinari all’azienda Y, assicurandosi che il pagamento vada a buon fine e sia rapido. Sorge, dunque, la necessità che tra le due aziende si inseriscano degli intermediari finanziari come le Banche, che hanno l’incarico di garantire la capacità dell’azienda X di pagare (ed eventualmente di rimediare alle sue mancanze) e di accreditare la somma dovuta sul conto corrente dell’azienda Y. Le procedure secondo le quali queste operazioni vengono svolte sono definite proprio dalla Banca centrale.
L’erogazione del credito
L’erogazione del credito è invece il canale principe con cui la Banca centrale realizza le politiche monetarie. Infatti, scegliendo tra tasso di interesse e quantità di denaro presente nell’economia, la Banca centrale ha la possibilità di influenzare le scelte di investimento e risparmio degli agenti economici.
Nel caso si voglia vitalizzare l’economia, la scelta sarà quella di abbassare i tassi di interesse o aumentare la quantità di moneta in circolazione. Tali operazioni generano una spinta all’investimento, incoraggiando gli agenti economici a prendere a prestito se si tratta di aziende, o a cercare rendimenti più elevati tramite l’investimento in strumenti finanziari più rischiosi rispetto al deposito in banca se invece si tratta di risparmiatori. D’altra parte se invece l’economia si sta “surriscaldando”, ad esempio in presenza di un alto tasso di inflazione (ne abbiamo parlato in questo articolo), la Banca centrale alza i tassi di interesse o diminuisce la quantità di denaro presente nell’economia ottenendo effetti specularmente opposti.
La prima politica viene definita espansiva e si attua in periodi di recessione economica, la seconda si chiama restrittiva e si applica in presenza di alta inflazione o quando vi è il rischio che si creino bolle finanziarie. Tuttavia, queste sono solo alcune delle regole di base del gioco, i cui giocatori sono proprio le Banche che decidono quando, come e se erogare il credito a famiglie ed imprese.
Protezione del valore della moneta
Il terzo importante ruolo che una Banca centrale svolge è proteggere il valore della moneta. Tale funzione è svolta in contemporanea alle altre due e ne è fondamentalmente complementare: si consideri che se la moneta non ha valore il sistema di pagamenti diviene inutile, ed ancora, una moneta che non può essere usata per pagare è inutile di per sé. La moneta ha valore se è accettata come mezzo di pagamento, cioè se gli agenti economici che la usano hanno fiducia nel suo valore, o comunque è accettata come contropartita per l’erogazione di beni e servizi: per l’appunto si parla di moneta legale.
Ecco perché la credibilità e la capacità della Banca centrale di contenere l’inflazione, scongiurando sbalzi improvvisi del valore della moneta, sono fondamentali. Tuttavia è pur vero che la Banca centrale non deve perdere di vista l’altro fondamentale incarico: prendersi cura della buona salute del sistema economico, stimolandolo quando sorge la necessità e creando condizioni favorevoli per le finanze pubbliche.
Vigilare sulla solidità delle Banche
Infine un ruolo meno evidente, ma non per questo marginale, svolto dalle Banche centrali è vigilare sulla solidità delle Banche in modo tale da evitare effetti sistemici in caso di loro insolvibilità. Infatti il fallimento di una Banca, ed in generale di un’istituzione finanziaria, ha forti esternalità negative su tutto il sistema finanziario nel complesso, vista la sua totale interconnessione. Tale vigilanza è svolta sostanzialmente regolando e osservando alcuni elementi chiave: la qualità dell’attivo, la leva finanziaria (calcolata come rapporto tra capitale totale investito e capitale proprio), ed il capitale necessario per affrontare turbolenze finanziarie considerando la qualità dell’attivo (o capitale regolamentare).