La Responsabilità Sociale d’Impresa, RSI in italiano e CSR in inglese viene definita con diverse espressioni che spesso sottintendono significati differenti. Tra le tante la Commissione Europea definisce l’RSI come
“La responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”.
Si tratta dell’etica che vi è dietro un business, guardando al legame con il territorio, alle politiche di welfare aziendale, ai consumi energetici, alla trasparenza ed alla corruzione fino all’impatto che ha sull’ambiente l’attività dell’impresa. Negli ultimi anni tali tematiche sono diventate sempre più care all’opinione pubblica. Si sta formando una crescente “fetta” di domanda che ha a cuore i riflessi ambientali e sociali dei beni oggetto di acquisto. Tutto ciò assume particolare importanza se riportato in un contesto globale, caratterizzato da un utilizzo delle risorse che supera di gran lunga il periodo per la rigenerazione naturale, da livelli di inquinamento elevati in particolari aree del mondo e dalla disparità economica nelle diverse zone geografiche.
RSI nel mondo
Un modello di business incentrato, come negli ultimi decenni, sul mero profitto non è più sostenibile nel medio/lungo periodo sul piano ambientale e sociale, soprattutto riferendosi ai modelli di welfare statali che sono prossimi al collasso. In tale contesto nasce l’idea della Responsabilità Sociale d’Impresa, che ha assunto un ruolo chiave sia in riferimento alla diversificazione e sia sotto l’aspetto delle nuove e ristrette normative che interessano sopratutto il settore industriale. In Italia ci sono stati eccellenti esempi in tale ambito, ancora presi come modello, basti pensare all’esperienza di Adriano Olivetti ed al suo welfare aziendale. Ad oggi il sistema industriale italiano e quindi, di riflesso, anche tutto il segmento delle PMI (piccole e medie imprese) che riforniscono l’industria ed i vari stakeholder convolti stanno puntando alla diversificazione del proprio prodotto/servizio per portare benefici alla società ed all’ambiente. Al giorno d’oggi elementi della green economy sono presenti e vengono implementati non in quanto accessori alla produzione in senso stretto, ma sempre più considerati fattori strategici per il marketing su cui puntare. Ciò viene ben espresso da Confindustria nel Manifesto sulla Responsabilità Sociale d’Impresa per l’Industria 4.0, il quale identifica nella sostenibilità la
“leva per diminuire i costi, incrementare la produttività, attrarre consumatori ed investitori e cogliere opportunità di mercato.”
Concentrandosi sugli investitori, prendendo in considerazione i grandi fondi d’investimento, nella valutazione di un’impresa assume sempre maggiore importanza l’utilizzo degli indicatori ESG (Enviromental, Social and Governance). Questi permettono di dare peso alla volontà di alcuni azionisti di investire in realtà sostenibili.