Prima di dare una definizione di fondi comuni d’investimento, bisogna dare una definizione di SGR. Le SGR sono intermediari che raccolgono fondi da risparmiatori o imprese per investire in portafogli diversificati. La raccolta avviene attraverso la gestione tramite fondi comuni o SICAV (Società di investimento a capitale variabile). Le SICAV sono SGR che possono investire collettivamente solo con il denaro raccolto dall’offerta pubblica delle loro azioni. Nei fondi comuni, al contrario, l’investitore possiede una semplice quota di un fondo (si pensi alle azioni), mentre nelle SICAV l’investitore assimila la qualifica di socio.
Fondi comuni aperti e chiusi
I fondi comuni d’investimento hanno lo scopo di gestire e investire in modo qualificato e professionale il denaro raccolto sui mercati finanziari diversificando l’investimento e riducendo i rischi. I fondi comuni si distinguono in due macrocategorie: aperti e chiusi. Nei fondi chiusi il capitale è fisso, si può investire solo nel momento della loro costituzione (essendo il numero delle azioni limitato) e la quota può essere riscattata solo alla scadenza (oppure venduta sul mercato secondario); nei fondi aperti il capitale è variabile e si può investire in qualsiasi momento, inoltre la quota può essere venduta o riscattata in qualsiasi momento.
Fondi attivi e passivi
Possiamo anche distinguere i fondi comuni d’investimento in base alla loro strategia adottata, dividendoli in attivi e passivi. La gestione passiva consiste nel replicare un indice di riferimento, pertanto il portafoglio ha la stessa composizione in termini di pesi dell’indice di mercato, cioè è ben diversificato. L’obiettivo è ottenere un rendimento allineato a quello di mercato, ovvero il più possibile simile al benchmark (obiettivo) di riferimento. Il fattore di successo è dato dall’efficacia del modello di replica del benchmark. Negli ultimi 5 anni i fondi passivi hanno battuto il 75% delle gestioni attive.
La gestione attiva, invece, ha l’obiettivo di comporre un portafoglio che abbia un risultato migliore rispetto al mercato modificando i pesi delle attività presenti in portafoglio. Tale tipologia di gestione ha sempre un benchmark di riferimento. Il benchmark rappresenta di fatto una combinazione rischio-rendimento stabilita dal cliente. In tale gestione sono fondamentali il ruolo e soprattutto le capacità del gestore che ha come obiettivo quello di generare extra-rendimenti. Le valutazioni di composizione solitamente sono fatte sulla base di analisi di tipo fondamentale.
Gli Hedge Funds
Una categoria particolare di fondi di investimento sono i c.d. Hedge Funds. Bisogna chiarire che non esiste una definizione univoca di hedge funds, poiché non seguono un benchmark e, in quanto non soggetti a particolari vincoli, sono caratterizzati da grande flessibilità. Sono veicoli di investimento alternativi alle tradizionali forme di impiego del risparmio, quindi diversi rispetto ai fondi aperti. Essi utilizzano una gamma di strumenti molto più ampia rispetto ai fondi tradizionali, con l’obiettivo di generare performance in tutte le fasi di mercato. Proprio per via della loro particolare finalità di copertura in tutte le fasi del mercato presentano un rendimento inferiore ai fondi azionari perché sostengono il “costo” di protezione della strategia, ma allo stesso tempo proteggono il capitale. Quindi quando il mercato scende non ne risentono come i fondi comuni azionari.