Il comparto energetico rappresenta per l’Italia uno fra i più grandi ed importanti mercati nazionali, con oltre 150 mila occupati e 200 miliardi di fatturato complessivo. Seppure saturo e molto competitivo, si delinea come un settore ricco di opportunità di crescita che si sta preparando ad importanti cambiamenti che rivoluzioneranno le sue dinamiche.
Mercato libero e mercato tutelato
A luglio 2019 in Italia si concluderà il processo di liberalizzazione del settore energetico, iniziato nel lontano 1999 con il decreto Bersani. Ad oggi, in Italia, così come in altri Paesi europei, coesistono due diverse tipologie di mercato: il servizio di maggior tutela e il mercato libero, nato appunto con la prima serie di liberalizzazioni. Nel primo il prezzo di energia e gas è stabilito ogni tre mesi dell’Autorità nazionale (AEEGSI), in base all’andamento dei prezzi delle materie prime sui mercati. Il secondo, invece, è caratterizzato da oltre 400 imprese che offrono servizi di vendita e fornitura ad un prezzo deciso in completa autonomia da privati.
Nel mercato libero i primi 20 operatori vendono oltre 250.000 GWh di energia elettrica, ovvero coprono circa il 90% dell’intera domanda. Leader indiscusso è Enel che però, a seguito dei processi di liberalizzazione, ha dovuto abbandonare il suo ruolo di monopolista diminuendo nel tempo clienti e fatturato. Seguono come competitors diretti Edison ed Eni. Edison rappresenta la più grande società energetica estera che opera in Italia, con circa €10 miliardi di ricavi e un risultato operativo di €42 milioni (2017). Eni Gas e Luce, invece, costituita il 1° luglio 2017, è controllata al 100% da Eni SpA, opera in 4 paesi in Europa, con 1.600 dipendenti e può contare su oltre 8 milioni di clienti tra famiglie, condomini ed imprese.
Tutti e tre i gruppi, come la maggior parte degli altri operatori del settore, inglobano nel loro modello di business attività di trading nella borsa energetica al fine di:
- massimizzare il valore degli impianti ottimizzando la produzione
- negoziare l’acquisto e la vendita di energia elettrica e titoli ambientali sui mercati grossisti e sulle Borse dei principali mercati europei.
Il trading energetico
I processi di liberalizzazione hanno contribuito a favorire lo sviluppo del trading energetico, attività di acquisto, vendita e spostamento di energia sfusa (elettricità e gas naturale), dal luogo in cui viene prodotta a dove è necessaria. Le transazioni avvengono su una piattaforma online accessibile agli operatori. L’energia viene comprata e venduta nel cosiddetto “Mercato del giorno prima”, dove le imprese tentano di prevenire il fabbisogno energetico dell’indomani andando ad acquistare energia ad un prezzo che si crea dall’incontro tra domanda e offerta. Vengono privilegiate le offerte più economiche provenienti dai produttori di energia rinnovabile, che in Italia così come in gran parte d’Europa, godono di tutele ed incentivi. Tuttavia, la domanda prevista il giorno prima non potrà mai coincidere con il kilowattora richiesto in tempo reale. Proprio per questo viene a crearsi un secondo mercato, una sorta di mercato di riparazione, definito “mercato dei Servizi di dispacciamento” nel quale l’unico acquirente è Terna, gestore nazionale di rete. Terna ha l’obiettivo di aggiustare eventuali squilibri tra domanda ed offerta reale, per evitare blackout, andando a comprare energia dai trader/produttori o pagandoli per non produrre. Questo meccanismo è stato oggetto nel tempo ad importanti fenomeni speculativi. Il prezzo viene fissato dai trader/produttori i quali, per fare maggiori profitti, rincarano spesso i prezzi dell’energia rispetto al costo effettivo.
Rinnovabile e digitalizzazione
La sensibilità crescente verso l’impatto ambientale delle imprese, con i consumatori sempre più attenti ai cambiamenti climatici e alla qualità e sostenibilità dei servizi, impone al sistema energetico italiano la necessità di investire sulle energie alternative. Il Paese, infatti, si è caratterizzato in questi anni per una forte e rapida crescita della produzione di energia pulita, grazie anche ai generosi incentivi che hanno stimolato molte aziende. Oggi l’Italia è il paese del G7 con la più bassa emissione di anidride carbonica pro-capite (Confartigianato) e con la percentuale coperta dalle energie rinnovabili sul totale dei consumi che già nel 2015 ha superato il target del 17% fissato dall’Unione europea per il 2020 (Eurostat).
Consumatori “green”, attenti all’eco-sostenibilità ed al tempo stesso sempre più digitali e connessi. Le aziende del settore stanno lanciando applicazioni su smartphone, tablet e pc in grado di gestire e monitorare in tempo reale i consumi energetici ed i pagamenti della bolletta, garantendo al cliente sicurezza e trasparenza. Si cerca, in questo modo, di rendere il servizio di fornitura più tangibile e concreto, dotato di un alto livello di personalizzazione con il fine di creare un rapporto lineare tra azienda e cliente.