C’è un segmento di Borsa Italiana che in questo 2018 risulta particolarmente attivo, con 16 initial public offerings (IPO) da inizio anno, di cui 6 nel solo mese di luglio, e che ha fatto anche registrare il record di tre nuove quotazioni in tre giorni. Si tratta di AIM Italia, mercato di Piazza Affari dedicato alle piccole e medie imprese. Un impulso importante è stato certamente dato dall’avvio dei piani individuali del risparmio (PIR, di cui abbiamo parlato in questo articolo), un nuovo strumento che consente alla moltitudine di piccoli investitori italiani di acquistare titoli rappresentativi di PMI e che ha quindi determinato un nuovo consistente flusso di liquidità, per un mercato storicamente asfittico e caratterizzato dai pochi scambi.
AIM Italia è nato nel 2012 dall’accorpamento di due segmenti dedicati alle PMI precedentemente esistenti. Grazie anche all’acquisto di Borsa Italiana da parte del London Stock Exchange, avvenuto nel 2007, sono state riprese le caratteristiche dell’omonimo mercato londinese, il più grande ed efficiente in assoluto per tale tipologia di aziende. L’operazione si presentava ottimale proprio per la complementarità dei due sistemi: da una parte l’efficienza operativa e regolamentare, dall’altra il mercato borsistico di un Paese il cui tessuto produttivo è costituito per la grandissima maggioranza da piccole e medie imprese e il cui settore manifatturiero è secondo solo alla Germania.
Le caratteristiche di AIM Italia
Il nuovo mercato si caratterizza per una facile accessibilità grazie alla scarsità di requisiti richiesti, a fronte di tempistiche e costi di quotazione leggermente più alti rispetto a quelli previsti in precedenza, ma comunque molto inferiori se confrontati con gli oneri e tempi necessari per quotarsi su un mercato non agevolato e non appositamente strutturato per realtà di dimensione ridotta. La grossa novità di questo segmento, rispetto alle realtà precedentemente esistenti, è data dal fatto che esso è aperto anche agli investitori di tipo retail, anche se la maggior parte degli investimenti continua ad essere effettuata da operatori istituzionali.
In particolare, su AIM Italia non viene prevista una capitalizzazione minima, viene richiesto un flottante minimo pari solo al 10% della capitalizzazione totale della società e un lotto minimo di negoziazione pari a 1500€. Non ci sono requisiti che riguardino un numero minimo di anni di esistenza della società, una specifica struttura di governo societario o delle precise caratteristiche economico-finanziarie.
Le uniche previsioni tassative per procedere alla quotazione riguardano la documentazione da presentare alle autorità che si occupano di analizzarla. Tale documentazione deve consistere nel comunicato pre-ammissione, nel documento di ammissione e in un bilancio certificato, che può essere redatto secondo i principi contabili italiani o internazionali. Successivamente alla quotazione è necessario, inoltre, redigere una relazione semestrale, finalizzata a mantenere costante l’informativa a disposizione degli investitori.
Intermediari e costi della quotazione
Gli intermediari di cui è necessario avvalersi per procedere alla quotazione su AIM Italia sono solo tre. Nell’affiancare l’azienda quotanda, svolge un ruolo di fondamentale importanza il Nomad (Nominated Advisor). Questa figura ha la funzione di garantire di fronte a Borsa Italiana S.p.a. che il soggetto sia adatto alla quotazione. Tutta l’attività di due diligence e tutta la fase preparatoria all’accesso al mercato è a cura del Nomad, che affianca la società quotata anche nella fase post-IPO.
Il Nomad può essere selezionato dalla società quotanda tra gli intermediari finanziari iscritti in un apposito registro che abbiano adeguata professionalità nella valutazione d’azienda, adeguata esperienza nel campo della corporate finance, un numero di dipendenti sufficienti a svolgere le attività richieste e dirigenti key executive con competenze ed esperienza, che siano sottoposti a controlli di compliance sufficienti e costanti. Sono inoltre previste altre due figure, lo Specialist, che si occupa di mantenere la liquidità del titolo dal momento in cui le negoziazioni sono già state avviate, e il revisore legale, che deve certificare almeno l’ultimo bilancio.
I costi dell’IPO sono relativamente contenuti rispetto a quelli del mercato principale di Borsa Italiana, sia a causa del minor numero di intermediari richiesti per espletare le procedure, sia per i tempi più contenuti necessari per il completamento del going public. Essi si compongono di una parte una tantum, legata agli oneri da sostenere nella sola fase di accesso al mercato, e di una parte ricorrente, da sostenere annualmente, legata alla funzione dello Specialist, che deve continuare ad intervenire sul mercato anche dopo l’avvenuta quotazione, al fine di mantenere elevata la liquidità del titolo.
Dunque, i costi complessivi per accedere al mercato AIM Italia dovrebbero aggirarsi intorno ai 300.000-350.000€ così ripartiti: al Nomad va una cifra tra il 4% ed il 6% del controvalore allocato per aver effettuato il collocamento e l’1% per aver svolto la funzione di settlement; al Revisore va una cifra intorno ai 15.000-20.000€ per aver certificato almeno un bilancio; infine allo Specialist va una cifra pari circa a 20.000-30.000€ di contributo annuale.
Le tempistiche
Infine un ultimo aspetto da considerare, perché contraddistingue questo mercato, sono le tempistiche del processo di IPO. I tempi della quotazione sono difficili da stimare con precisione perché possono variare per molteplici ragioni. Considerando il periodo che parte dal momento in cui gli amministratori della società quotanda prendono la decisione e si conclude con il collocamento del titolo presso gli investitori e l’inizio delle negoziazioni, si possono individuare due fasi principali: la prima è dedicata alla preparazione del progetto di quotazione, all’analisi e valutazione di fattibilità e all’eventuale adeguamento ai requisiti quantitativi e qualitativi richiesti, mentre la seconda consiste nella vera e propria realizzazione del progetto.
La snellezza e semplicità di AIM Italia porta ad una durata inferiore sia della prima fase, che dovrebbe essere compresa in media tra i 2 e i 3 mesi, sia della seconda, che ha una durata media complessiva di 3-4 settimane.
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