Aprite Youtube alla ricerca di qualcosa che stuzzichi il vostro interesse. Come al solito, fra i vari suggerimenti spunta qualche TedTalk. Questa volta il titolo è “When money isn’t real: the $10,000 experiment”. Ovviamente vi infilate gli auricolari e premete play. O almeno questo è quello che ho fatto io.
Ci comportiamo in maniera diversa se possiamo tenere il denaro nelle nostre mani?
Adam Carrol ha scritto diversi libri sulla finanza personale e tiene spesso incontri che trattano il tema. È a suo agio sul palco e scherza col pubblico quando presenta le cavie del suo sperimento: i suoi figli. In pratica si è reso conto che durante le loro interminabili maratone di Monopoli i suoi bambini alteravano le regole e seguivano strategie blande (sebbene ciascuno ne avesse una sua propria, diversa da quella degli altri), per il gusto di giocare e allungare la partita. Riflettendo sul loro comportamento, si interroga sulla razionalità delle loro mosse sotto una luce diversa: se i soldi del gioco fossero veri, come si comporterebbero i giocatori? Il suo esperimento non ha previsto condizioni troppo difficili o ipotesi irrealistiche; gli è bastato ritirare 10’000 dollari in contanti e utilizzarli al posto del denaro del gioco, dicendo ai figli che il vincitore avrebbe potuto tenere il denaro (cosa che, ovviamente, non è successa davvero). Inutile dire che le strategie sono cambiate radicalmente.
I giocatori si sono rivelati molto più avversi al rischio: hanno compiuto mosse molto meno azzardate, hanno ponderato le probabilità di finire su una casella piuttosto che su un’altra prima del lancio dei dadi, hanno effettuato acquisti più oculati.
Da qui parte la riflessione sulla percezione del denaro: spendiamo di più quando non vediamo il contante nelle nostre mani, non ci rendiamo conto di quanto denaro stiamo utilizzando se per pagare basta il nostro smartphone o una carta contactless.
Banchieri cattivi o consumatori non lungimiranti?
Una volta qualcuno commentò“questa è una economia sotto steroidi, una economia gonfiata, costruita sul debito”. Dopo la crisi finanziaria è stato facile addossare le colpe all’avidità del sistema finanziario, delle banche di investimento. Gli enormi rischi assunti, le operazioni a leva altissima. È innegabile la responsabilità di questi attori, ma sono gli unici ad aver contribuito alla crisi? In Margin Call (2011) un dialogo in particolare contiene un nuovo punto di vista:
“If you really want to do this with your life you have to believe that you’re necessary, and you are. People want to live like this with their cars and their big fucking houses they can’t even pay for – then you’re necessary. The only reason people get to continue living like kings is because we’ve got our fingers on the scales and we’re tipping in their favor. I take my hand off, well then the whole world gets really fucking fair really fucking quick and nobody actually wants that. They say they do, but they really don’t. They want what we have to give but they also want to play innocent and pretend they have no idea where it actually came from; and that’s more hypocrisy than I’m willing to swallow, so fuck ‘em.”
Per chi non si trovasse a suo agio con l’inglese, il messaggio è: tutti questi mutui e debiti nascono dalla ingenuità di persone che vogliono vivere al di sopra delle proprie possibilità, acquistando auto e case che non si possono permettere di ripagare. Noi (nella citazione, i banchieri) gli permettiamo di farlo, potremmo rifiutarci di farlo e rendere immediatamente il mondo un posto più giusto ma nessuno, in fondo, vuole davvero che sia così.
Questa prospettiva e queste premesse rendono necessaria una precisazione: i meccanismi di debito e credito altro non sono che un modo di riallocare in maniera efficiente delle risorse. Il creditore trae utilità dagli interessi che gli vengono corrisposti sulla sua liquidità in eccesso: non la avrebbe utilizzata, dunque la presta. In questo modo permette al debitore di accedere ad una risorsa della quale altrimenti non avrebbe potuto disporre, aumentando la propria utilità.
Il peso dei debiti
Mettendo insieme quanto detto finora, il ritratto della nostra società che ne viene dipinto non è dei più rassicuranti. Uno strumento utile come il debito è causa di spaccature sociali, difficoltà finanziarie e futuro incerto per molti individui e famiglie intere, non per una propria intrinseca malvagità, ma per la mancanza di lungimiranza ed educazione economica. Guardiamo altri dati: nel complesso gli student loans statunitensi hanno raggiunto l’ammontare di 1.48 triliardi di dollari, gravando sulle spalle di 44.2 milioni di americani. Sempre per gli Stati Uniti, il debito raggiunto dagli utilizzatori di carte di credito ha raggiunto gli 1.03 triliardi di dollari, con un tasso di interesse medio appena sotto il 15%. (https://studentloanhero.com/student-loan-debt-statistics/) (https://studentloanhero.com/average-credit-card-household-debt-statistics/) (https://www.federalreserve.gov/releases/g19/current/). Per quanto riguarda l’Italia, basti pensare ad un fenomeno in crescita, quello dei prestiti contratti per andare in vacanza (qui l’articolo del Sole 24 Ore http://www.ilsole24ore.com/art/viaggi/2018-06-06/maschio-35enne-dipendente-richiede-prestito-4000-euro-andare-vacanza-080726.shtml?uuid=AET5yF1E&refresh_ce=1). Proviamo a pensare alle conseguenze di una gestione sbagliata delle nostre finanze personali in questo contesto. Uno student loan ancora da pagare, un mutuo per l’auto e uno per la casa, una o più carte di credito e ora anche i pagamenti con smartphone. Una percezione del denaro come qualcosa di etereo e immateriale che si tramuta in una realtà concreta ed opprimente quando ormai è troppo tardi. Questo è il rischio quando non si ha potuto avere una educazione finanziaria, ovvero una riduzione della nostra flessibilità e libertà causate da delle nostre scelte sbagliate. Ora pensiamo a questa condizione come applicata a milioni di individui. È evidente lo stress che viene a essere posto sul sistema finanziario e i risvolti sull’economia reale, sia positivi che negativi.
È per questo motivo che la finanza non deve essere vista come qualcosa di oscuro e di cui sospettare. L’educazione finanziaria è importante sia per noi stessi come individui, sia per noi come parte di una società. Con Starting Finance speriamo di continuare a farvi appassionare al mondo dell’economia e della finanza, esplorandolo insieme.