Nel 2021 aprirà (parzialmente) i battenti “La Blu”, colore identificativo della linea 4 della Metropolitana di Milano. Ultima delle linee metropolitane del capoluogo meneghino in ordine di tempo, attraverserà l’area cittadina lungo l’asse est-ovest, collegando l’aeroporto di Linate con la fermata San Cristoforo FS, alle spalle del Naviglio Grande.
La Linea 4 e il project financing
La metropolitana di Milano rappresenta per distacco la linea metropolitana più estesa d’Italia (96,8km, contro i 59,4km di Roma, seconda classificata) nonché la dodicesima in Europa. A partire dal 2021 la metropolitana di Milano sarà integrata dalla Linea 4, che permetterà di raggiungere l’aeroporto di Milano Linate dal centro cittadino, ridimensionando così il traffico su gomma lungo la medesima tratta. L’intera tratta sarà completata nel 2023, con l’apertura della fermata di San Cristoforo FS. Fattore caratteristico sarà il sistema di guida automatica driverless, senza conducente, già in utilizzo sui vettori della Linea 5.
Per quanto riguarda l’aspetto economico dell’opera, quest’ultima è stata finanziata mediante una delle forme più diffuse di partenariato pubblico privato (PPP): il project financing. Tale forma contrattuale prevede la selezione del (dei) privato (privati) da parte dell’ente pubblica mediante una gara. Il consorzio vincente costituirà una SPV (Special Purpose Vehicle), “società veicolo” che avrà in pancia il singolo progetto (in questo caso, la realizzazione e gestione della Linea 4 della metropolitana di Milano). Obiettivo del project financing è duplice: da un lato, far fronte ai vincoli di spesa pubblica mediante il coinvolgimento del privato (il quale finanzierà parte del progetto e si assumerà parte del rischio di gestione) nell’opera di pubblica utilità, dall’altro, mantenere una Governance pubblica, in opposizione ai meccanismi tradizionali privatizzazione. Ovviamente, in base alla tipologia e alla numerosità di rischi trasferiti al privato, varierà anche la retribuzione. Nel caso della Linea 4, la SPV è denominata “M4 S.p.A.”. Essa è composta da un unico socio pubblico (Comune di Milano, con il 66,67% delle partecipazioni) e vari soci privati: Salini Impregilo S.p.A. (9,6%), Astaldi S.p.A. (9,6%), Hitachi Rail Italy (5,6%), Ansaldo, STS, ATM S.p.A. e AnsaldoBreda S.p.A.
Come si evince dalla composizione societaria, la SPV include vari player del settore del trasporto pubblico (es: Hitachi Rail Italy, AnsaldoBreda). Obiettivo del project financing è infatti non solo il finanziamento dell’opera da parte del privato, ma anche l’apporto del know-how da parte di quest’ultimo. A regolare i rapporti tra SPV e Pubblica Amministrazione vi è una “Convenzione di concessione”, nella quale sono definiti gli obblighi della concessionaria (M4 S.p.A.), l’oggetto e la durata della concessione e le attività riservata alla concedente. Alla società M4 S.p.A. spettano i tutti i ricavi connessi all’utilizzazione economica della Linea 4, ad eccezione dei ricavi da titoli di viaggio (i quali restano di spettanza della Concedente: il Comune di Milano).
Dati economici
L’investimento complessivo del progetto è di oltre €1,5mld al netto di IVA. Inoltre, i costi sono lievitati di €313mln (di cui €262 a carico del pubblico: 139 stanziate dal Comune di Milano e 128 dal Ministero delle Infrastrutture) rispetto al valore previsionale d’investimento, ciò a causa della necessità di implementare nuove opere (introduzione di una passerella ciclopedonale nel quartiere Ronchetto sul Naviglio, per velocizzare l’accesso alla metropolitana) e migliorie (messa in sicurezza dei cantieri, imprevisti in zone a rischio archeologico). D’altro canto, il costo dell’opera risulta essere nettamente al di sotto della media metropolitane di varie capitali europee: 128mln €/km rispetto ai 141mln €/km di media di città come Barcellona, Roma, Londra, Berlino, Parigi. Per quanto riguarda l’effettiva redditività dell’opera, non resta che aspettare il 2012.
Il gestore
Gestore della linea sarà ATM (Azienda Trasporti Milanesi S.p.A.), società pubblica di proprietà del Comune di Milano. Dato il costante sviluppo e la diversificazione delle attività, ad oggi la società opera principalmente come capogruppo, detenendo partecipazioni in società operanti in vari business: Gesam S.r.l. (100%, opera nella gestione di sinistri assicurativi), International Metro Service S.r.l. (51%, finanziaria che a sua volta detiene quote in Metro Service A/S, gestore della Metropolitana di Copenaghen), Consorzio SBE (45%, gestione del sistema di bigliettazione elettronica), sono alcune delle società facenti capo ad ATM.
Come si evince dall’ultimo bilancio pubblicato, durante il 2017 la società ha trasportato circa 750mln di persone (aumentando del 3% il numero di utenti rispetto al 2016), effettuato investimenti per €140mln, di cui la maggior parte destinati al rinnovo della flotta, e fatturato complessivamente €924,4mln, per un utile netto di €39,3mln. Per quanto riguarda i principali quozienti di bilancio, ATM ha ottenuto nel 2017 un ROI (Return on Investment) del 2,8% ed un ROE (Return on Equity) del 3,6%, entrambi al di sopra della media di settore del TPL – Trasporto Pubblico Locale (fonte Asstra).
Luis Alberto De Cecco