I Contract for Difference (CFD) sono dei derivati che hanno come sottostante azioni, obbligazioni, altri derivati, opzioni, valute e materi prime. Il loro funzionamento è semplice: come in molti altri casi si può aprire un contratto long o short sul sottostante, ma i guadagni (o le perdite) sono calcolati come la differenza tra il prezzo del sottostante al momento dell’apertura di un contratto e al momento della sua chiusura.
Questo tipo di contratti sono usati per scopi puramente speculativi. Si tratta, infatti, di puntare al rialzo o al ribasso di un titolo il cui valore è stabilito sui mercati finanziari. A differenza di quando si acquista un’azione il possesso di un CFD su quest’ultima non garantisce diritto ai dividendi né tantomeno i diritti accessori (diritto di voto, ecc..). Dunque si tratta di un investimento da vero trader a caccia di guadagni veloci, non investimenti a lunga scadenza. I CFD rientrano infatti a pieno titolo nella categoria di derivati pensati per trader che intendono guadagnare grazie a strumenti finanziari non prezzati correttamente dal mercato.
I CFD sono tipicamente usati in leva, cioè, è possibile investire una somma maggiore di quella che si ha a disposizione grazie alla leva. In pratica a fronte di un investimento richiesto di 100 l’investitore ha la possibilità di versarne solo 10 il resto è versato dal broker a cui l’investitore si è rivolto, ottenendo così una leva di 1/10. Il broker è colui che ha aperto la posizione in vece dell’investitore ed ha messo a disposizione il resto del denaro per far ottenere la leva desiderata. Le posizioni in leva amplificano i guadagni ma anche le perdite. Dunque anche piccole oscillazioni sfavorevoli del sottostante potrebbero costarvi caro e costringere il Broker a chiudere la posizione. Ciò avviene nel caso in cui il margine si riduca troppo, il margine è la parte dell’investimento versata dall’investitore ed è la prima ad essere “attaccata” in caso di perdite. Nel caso in cui il margine si riduca troppo, il broker rischierebbe di dover pagare di tasca propria le perdite e, di conseguenza, preferisce chiudere la posizione. Dunque è sempre una buona idea stare attenti al margine e controllare costantemente il valore di mercato del sottostante in modo tale che una riduzione del margine non si tramuti nella chiusura definitiva della posizione.
Per concludere i CFD sono prodotti finanziari semplici ed intuitivi ma si possono rivelare estremamente pericolosi per due ragioni: la prima è che sono prodotti che si usano tipicamente in leva e dunque amplificano il rischio; la seconda è che non garantiscono alcun rendimento certo ma generano guadagni solo in caso di corretta decisione di investimento da parte del trader.