L’Italia è universalmente nota per il suo cibo e per le sue specialità culinarie. Tra i prodotti senza dubbio più famosi e più riconoscibili c’è la pasta, ormai diventata sinonimo di italianità nel mondo. Questo successo deriva anche dal ruolo svolto da una più delle più grandi multinazionali del settore alimentare, la Barilla, portabandiera del modello alimentare mediterraneo nel mondo.
La Barilla ha una storia lunga quasi quanto l’Italia; essa venne fondata nel lontano 1877 a Parma da Pietro Barilla.
La visione di Pietro Barilla
Pietro Barilla discendeva da un’antica famiglia di panettieri, conosciuta fin dalla seconda metà del Cinquecento. Nel 1877 ebbe l’idea di aprire una bottega specializzata nella produzione di pane e pasta nel centro di Parma. La produzione iniziale ammontava a solo 50 kg di pasta al giorno, ma il primo passo verso la multinazionale conosciuta da tutti era stato compiuto. Nonostante alcune difficoltà e il fallimento della bottega nel 1894, Barilla riuscì ad ingrandire la propria attività, trasformandola in una vera e propria azienda, che nel 1905 produceva già 25 quintali di pane e pasta al giorno.
In quegli anni il forno s’ingrandì rapidamente e nel 1910, visto il crescente successo, fu inaugurato un pastificio industriale dotato di un forno a produzione continua che, con una forza lavoro di 100 operai, permetteva di raggiungere gli 80 quintali di pasta al giorno. Nello stesso anno venne creato il primo marchio aziendale, in modo da rendere facilmente riconoscibile la pasta prodotta.
Alla morte di Pietro Barilla il testimone passò al figlio Riccardo, che nel corso degli anni Venti, grazie ai moderni macchinari utilizzati e ad una buona organizzazione commerciale, portò la Barilla a coprire tutto il territorio nazionale, con una produzione di pasta che toccò gli 850 quintali giornalieri.
L’espansione all’estero
Nel 1947 la guida dell’azienda passò al figlio di Riccardo, Pietro, che insieme al fratello Giovanni cercò di far conoscere anche all’estero il marchio Barilla e di valorizzarne l’immagine. La modernizzazione viene fatta risalire al 1950 quando Pietro durante un viaggio negli Stati Uniti apprese le principali tecniche di marketing e della distribuzione organizzata. Allo stesso tempo furono compiuti importanti investimenti volti a migliorare la qualità dei prodotti; ciò portò, nel 1952, all’interruzione della produzione di pane, per dedicarsi alla più redditizia pasta. Grazie a questa scelta Barilla diventò velocemente il leader di mercato in Italia per la pasta all’uovo e di semola.
Durante il boom economico l’azienda entrò anche nel mercato dei prodotti da forno, producendo cracker, grissini e fette biscottate; negli anni ’60 venne inaugurato il più grande pastificio del mondo, capace di produrre ben 1000 tonnellate di pasta al giorno. Tuttavia, tra il finire degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, a causa di un periodo di crisi dell’industria italiana e delle crescenti tensioni con i sindacati la quota di maggioranza dell’azienda passò alla multinazionale statunitense W.R. Grage, nonostante le resistenze di Pietro. Sotto la loro guida, Barilla puntò a diversificare la produzione creando, nel 1975, il famoso brand Mulino Bianco.
Barilla come multinazionale d’eccellenza
Nel 1979 si ha di nuovo un Barilla a capo dell’azienda, dal momento che la quota di maggioranza venne riacquistata da Pietro, che fondò nello stesso anno consociate estere in Francia, Spagna e Germania per rilanciare il brand dell’italianità. In poco più di 10 anni dal rientro di Pietro il fatturato aumentò di 10 volte e gli stabilimenti passarono da 5 a 25, permettendo così a Barilla di diventare prima nel mercato della pasta in Europa.
Nel 1993 la guida passò ai figli di Pietro, che avviarono un intenso processo di internazionalizzazione ed espansione nei mercati europei e statunitensi, basato su numerose acquisizioni, ben sette in meno di 10 anni. Nel corso degli anni Duemila la società promosse lo sviluppo prima dell’Accademia Barilla, con l’obiettivo di diffondere la cucina nel mondo, e poi del Barilla Center for Food and Nutrition, un centro di pensiero dedicato alla promozione e alla condivisione dei temi legati alla nutrizione ed all’alimentazione nel mondo.
Dopo il 2019 Barilla ha più di 28 poli produttivi, tra pastifici, forni e mulini, che forniscono il 70% della materia prima necessaria alla produzione. Nel 2017 i ricavi hanno raggiunto i 3,468 miliardi di euro annui (con un aumento del 2% rispetto al 2016) e l’utile netto è stato di 241 milioni di euro.