Fincantieri è uno dei più importanti gruppi cantieristici al mondo, leader nella progettazione e costruzione di navi da crociera e in grado di realizzare tutte le tipologie di mezzi navali: dalle navi militari a quelle speciali, dai traghetti ad elevata complessità ai mega yacht. Con una fatturato di 4 miliardi di euro opera da ben 230 anni nel settore navale. Quasi un anno fa Italia e Francia firmavano un’accordo con il quale la società italiana avrebbe inglobato la Stx francese, ma da poco è stata aperta un’indagine per bloccarlo.
Il blocco
La Commissione Europea premette che il progetto di acquisizione di Chantiers de l’Atlantique (Stx) da parte di Fincantieri “non raggiunge le soglie di fatturato previste dal regolamento UE relativamente alle concentrazioni per le operazioni che devono essere notificate alla Commissione a causa della loro dimensione europea”. Ma allora perchè è stata messa sotto esame la fusione?
La norma del regolamento Ue concede a uno o più Stati membri di chiedere alla Commissione di esaminare una concentrazione che, pur non rivestendo una dimensione europea, incide sugli scambi all’interno del mercato unico. La Francia si è interrogata riguarda la possibile influenza sulla concorrenza nei territori degli Stati membri che presentano la richiesta.
La commissione scrive che nonostante il progetto non raggiunga le soglie di fatturato e le dimensioni per richiedere l’autorizzazione di concentrazione alla stessa, Germania e Francia lo hanno voluto, quindi la Commissione apre una indagine per eventualmente vietare tale progetto di acquisto.
Il pensiero del presidente del consiglio e del ministro degli interni.
Il primo ministro Conte ha espressamente dichiarato che la messa sotto esame da parte della Comissione è paradossale:
“È paradossale mentre si crea un campione europeo della cantieristica per competere più efficacemente sui mercati mondiali come il gruppo Fincantieri-Stx, da parte della Francia si coinvolga la Commissione europea in modo così ambiguo. La logica di questo atteggiamento appare davvero poco comprensibile.”
Salvini aggiunge:
“Gravissimo quanto accaduto su Fincantieri. Non funziona così la libera concorrenza. Quando sono i francesi a comprare va tutto bene. Sono stufo e rappresento un governo che non ha più intenzione di piegarsi ad interessi economici di altri paesi. Se l’Europa esiste ci sia parità di regole e di condizioni di mercato per tutti o ne trarre- mo le conseguenze”.
I precedenti: la shopping della Francia nel Bel Paese.
Lo spregiudicato finanziere francese Vincent Bolloré, socio di Mediobanca, la principale banca d’affari italiana che controlla le Assicurazioni Generali, ha già acquisito il controllo di Telecom Italia, che costituisce la base per le comunicazioni nel nostro Paese, minacciando direttamente gli interessi dell’Italia non solo nel campo industriale ma anche in quello della sicurezza nazionale. I prossimi obiettivi del capitale finanziario francese potrebbero essere Mediobanca, Unicredit, le Assicurazioni Generali.
Da Parigi sono stati investiti circa 46 miliardi di euro ad oggi, stando agli ultimi dati della Banque de France. In quali settori? Partiamo dalla grande distribuzione organizzata: i francesi sono presenti in Italia con i gruppi Carrefour, Auchan e Leroy-Merlin. Nelle utilities hanno messo le mani suEdison con il gruppo Electricité de France. Nella moda brand blasonati come Gucci, Bottega Veneta e Pomellato sono controllati dal gruppo francese Kering, mentre Lvmh si è impossessata nel giro di una manciata di anni di Bulgari, Fendi, Loro Piana e Acqua di Parma. Nell’alimentare, poi, Lactalis, che controlla anche Galbani e si suoi marchi, nel 2011 ha acquistato Parmalat.
Perchè la Francia ha deciso di bloccare l’acquisizione?
Esiste un particolare importante da non sottovalutare. Con l’acquisizione di Stx, il gruppo italiano avrebbe incorporato un concorrente abbastanza temibile. La quota di mercato nella cantieristica da crociera di Stx è pressoché quadruplicata negli ultimi 4 anni (era il 4% nel 2013) mentre quella di Fincantieri è scesa di 10 punti (era al 48% meno di 5 anni fa). Il settore delle crociere ha bisogno ancora di molte navi, infatti cresce a un tasso di oltre il 7% medio annuo, 3 punti in più rispetto al resto del mercato servizi turistici a livello mondiale. Ecco perché i cantieri di Stx sono un gioiellino industriale che i francesi hanno deciso di custodire gelosamente, a costo di arroventare i rapporti con il governo italiano.