Gli incassi del cinema in Italia sono al minimo storico degli ultimi dieci anni. I risultati del 2018 mostrano un calo importante di incassi e biglietti venduti. Minimo storico degli ultimi 10 anni nonostante l’aumento dei prezzi dei biglietti. Era dal 2006 che non si avevano risultati così deludenti: 555 milioni di euro per più di 85 milioni di biglietti venduti. Rispetto al 2017 si è avuto un calo del 5% sui ricavi totali.
Il calo di incassi risulta però nella media europea con Francia al -4%, Spagna al -2%, e agli estremi, a fare da outlier, UK al +0,6% e Germania al -16%.
Per quanto riguarda il mercato italiano cambiano le tendenze e gli spettatori guardano più film nostrani. Infatti, i film made in Italy portano più spettatori in sala rispetto al 2017 con un aumento degli incassi del 18%. Allo stesso tempo calano del 10% gli incassi dei film stranieri.
Il divario tra un anno e l’altro spesso dipende dalle produzioni, dagli attori e dai registi coinvolti nei singoli progetti. Per esempio, tra i primi quattro film italiani con maggiori incassi di sempre, ben tre hanno lo stesso protagonista: Checco Zalone. Il comico pugliese, lanciato dal programma televisivo Zelig, ha raggiunto tale risultato grazie ai film: “Quo Vado”, con entrate da 65 milioni di euro, 51 milioni di euro da “Sole a catinelle” e 43 milioni di euro da “Che bella giornata”. Risultati ottenuti con membri del cast spesso sconosciuti ed un unico regista, prima di allora semi-anonimo, Gennaro Nunziante.
Tuttavia, la natura oscillatoria del mercato artistico non giustifica i risultati ottenuti e necessita motivazioni per un’analisi più approfondita.
Eventi
Un metodo sempre più frequente all’estero usato per richiamare clienti è l’organizzazione di festival, giornate evento o anche semplici aperitivi. Questi hanno il potere di creare una vera e propria community attraverso workshops, fiere tematiche, sessioni speciali di Q&A (domande e risposte) con crew o attori. In Italia è ancora raro che ciò succeda e ci vorrà tempo perché diventi una norma. Il concetto è di formare un ambiente e un’idea di gruppo che unisca cinefili e novizi di fronte allo stesso schermo. I clienti perfetti? Chi rimane per più di uno spettacolo e che passerebbe giornate intere al cinema.
Streaming vs Cinema
In molti vedono siti di streaming, distribuzione “pay per view” e pirateria come una minaccia per l’esistenza dell’industria cinematografica. Ciò sembrerebbe vero, ma solo in parte. I nuovi Big che lavorano sia come casa di produzione che da canali di distribuzione, quali Netflix, Amazon prime, Now Tv ecc., non agiscono da competitor diretti. Infatti distribuiscono, almeno per il momento, film già vecchi di qualche mese o, di solito in esclusiva, solo i propri contenuti originali.
Chi era solito frequentare i cinema prima della rivoluzione Netflix sembra andarci ancora. Proprio perché il cinema spesso rappresenta un argomento di attualità e l’hype collettivo non permette di aspettare i tempi di “buffering” della distribuzione in streaming.
Qualità
Una delle caratteristiche particolari dell’industria sta nel presentare prodotti sempre più innovativi. Prodotti che allo stesso tempo coinvolgano il pubblico pagante e che risultino di alta qualità dal punti di vista dell’espressione artistica o, perlomeno, dell’intrattenimento. Produrre film originali è essenziale per poter attirare la massa e negli ultimi anni la tendenza è stata opposta creando veri e propri franchise, puntando su reboot, sequel e spinoff dei prodotti già di successo. La tattica conservativa propria di saghe come Star Wars, Marvel ecc. spesso partorisce prodotti ripetitivi e può stancare anche le fanbase più fedeli.
Tecnologia
Negli ultimi anni non ci sono state grandi rivoluzioni nella produzione cinematografica, se non un generale miglioramento della qualità dell’immagine e degli effetti speciali sempre più realistici. I film oggi possono essere girati in 8k, qualità 15 volte superiore per pixel rispetto alla risoluzione più diffusa oggi: 1080p (chiamato anche FullHd). Quest’ultima, per averne un esempio televisivo, si può apprezzare solo nei canali HD disponibili sul digitale terrestre.
La maggior parte delle sale cinematografiche italiane, però, proiettano ancora in 1080p e 2k per evitare aggiornamenti dispendiosi non richiesti dal grande pubblico.
Il 3D è forse la tecnologia che ha portato un po’ di novità nel settore, ma nel lungo periodo è rimasta popolare prettamente nella demografica più giovane. La sua particolare adattabilità al mondo dei film animati l’ha reso un mezzo di nicchia che non attira i più tradizionalisti.
Prezzi
La sala cinematografica è uno dei punti di ritrovo storici degli italiani e, a pensarci bene, è il fenomeno social-culturale più diffuso tra chi esce di casa in Italia. Tuttavia, i prezzi dei biglietti sono saliti negli anni e in media in Italia hanno un prezzo intero sui 7,50 euro, ad eccezione dei film 3D che vengono in media 10 euro.
Come soluzione ai prezzi non modici alcuni piccoli cinema applicano tariffe diverse per spettacoli in orari diversi, ma non è ancora la norma per tutti. Matinée, ingressi pomeridiani e giorni feriali possono essere più appetibili per chi vuole spendere meno perché spesso sono soggetti a sconti dal 20 al 50%. Comunque rimane compito dei cinema trovare le modulazioni di prezzo ideali per massimizzare i profitti e non avere mai le sale semivuote, creando un flusso più profittevole.
Extra
Un problema dei cinema ad oggi, per il cliente medio, è che tutti i prodotti extra al biglietto di ingresso sono sovrapprezzati. Pop corn dal costo di circa 2 euro al kg all’ingrosso vengono venduti per circa 20 euro al kg, ricavando il 1000% del costo della materia prima: infatti una confezione da 250 gr costa 5 euro.
Considerando che il prezzo per uno spettacolo è di 7,50€ e che, tra pop corn e bibite, si spendono altri 7 euro in extra, il costo di una serata (~15 euro) diventa equivalente ad una cena in pizzeria. Così la serata al cinema diventa, in pratica, un bene sostituto nel paniere dei consumi di chi vuole passare una serata fuori casa.
Se le sale cinematografiche hanno scelto certi prezzi, è probabile che siano stati dimostrati maggiori profitti nel medio periodo. Nel lungo periodo, d’altronde, potrebbe causare la perdita di una routine durata per decenni: consumare snack al cinema. Se non peggio, alla fine della routine di andare al cinema una volta a settimana.
Stagionalità
L’affluenza stagionale nelle sale cinematografiche influenza tutto il mercato: i film ad alto potenziale vengono rilasciati strategicamente in inverno perché il freddo e il mal tempo spingono verso le sale ogni tipo di spettatore, anche quello “occasionale”. Di conseguenza anche le produzioni avvengono in relazione alle date di uscita.
Il punto debole del cinema in Italia sembra quindi essere la stagione estiva. In estate le alternative per il weekend si moltiplicano e l’entertainment vincente è quello open air. In molte città italiane, infatti, si aprono cinema all’aperto o soluzioni “drive in” con risultati positivi. Una risposta insufficiente a contrastare il calo dovuto alle più alte temperature.
Quindi, il 2019 sarà un anno importante per il cinema. Infatti, dovrà adattarsi alle nuove caratteristiche del mercato, cercando di diventare più competitivo con chi potrebbe sostituirlo, o rischierà di soccombere e diventare materiale da museo.