Tutto è nato durante un’escursione in Francia, quando si è presentata la voglia di trovare un posto in cui bere una birra e che fosse al tempo stesso frequentato da altri ragazzi. Insomma, la classica idea che può balenare nella mente dei ventenni, cioè sapere in tempo reale dove c’è una maggiore concentrazioni di coetanei. Costringere tutti quanti a condividere la propria posizione però è un’impresa assai ardua, serviva qualcosa che le persone volessero normalmente utilizzare, qualcosa che combattesse al tempo stesso l’usa e getta, tema assai caro a questa generazione. Quest’ultima caratteristica si è rivelata poi essere il vero punto di forza di PCUP.
Acronimo di Public Cup, il prodotto o, come amano definirlo i founder “il servizio”, è un semplice bicchiere fatto in silicone alimentare 100% Made in Italy con un chip sul fondo che consente di associare il bicchiere all’account dell’applicazione semplicemente appoggiandolo sul telefono, il quale con un lettore NFC lo rileva. Interfacciando il bicchiere, l’utente può selezionare la bevanda da consumare e comprarla con un semplice click, scalando il credito caricato sull’app.
Niente code, niente contante, niente plastica
L’iniziativa giusta al momento giusto e a dimostrazione di questo vi è l’interesse del Ministero dell’Ambiente, spinto da una sempre maggiore coscienza e sensibilità sul problema della plastica monouso. Di fatto, la lotta attraverso l’iperconsumo dei bicchieri usa e getta passa proprio da PCUP, la quale attraverso l’utilizzo di un sistema a cauzione sul parco bicchieri venduto al gestore (stadio, concerto e persino locale) ne impedirà la dispersione. Immaginiamoci quando tra qualche anno il vecchio bicchiere di plastica dei concerti non sarà più utilizzabile e comprando il biglietto di un concerto o di una partita di calcio, ci verrà fornito anche il “PCUP”. Una volta associato il bicchiere al proprio telefono, sarà sufficiente scegliere la bevanda e confermare l’acquisto. L’erogatore o il barman verificheranno in automatico il pagamento ed erogheranno la bevanda. E dopo? Semplice, PCUP può essere depositato presso una postazione dedicata e la cauzione verrà resa immediatamente, ma possiamo anche decidere di piegarlo e portarlo dietro con noi o portarlo direttamente casa: un vero e proprio gadget dell’evento che consentirà di avere accesso esclusivo ad interviste, highlights del match o ancora le repliche delle performance della serata. Per il gestore, un guadagno di cauzioni sui bicchieri portati fuori dallo stadio o un risparmio di plastica per quelli depositati nelle postazioni, visto che i PCUP sono nati per essere riutilizzati. Data Mining sull’ultimo miglio del venduto senza precedenza: il gestore potrà sapere in tempo reale il rapporto uomo/donna all’interno del suo locale o del concerto, sapere cosa i clienti stanno consumando di più e cosa di meno, adattando l’offerta e gestendo il magazzino in tempo reale lanciando promozioni a serata in corso. Gli utenti potranno altresì “offrire” consumazioni con un semplice click e vedere chi dei propri amici Facebook è presente all’evento istantaneamente.
Profittabilità dall’ecosostenibilità
PCUP rappresenta un business model dall’assoluta scalabilità, con enormi marginalità all’aumentare della produzione grazie ai costi del materiale in forte decrescita per lotti di acquisto più grandi. Un servicing reso indispensabile dall’esigenza di abbattere i consumi di plastica (con aiuto normativo da parte delle istituzioni anche internazionali) per gli stati e per i gestori, i quali potranno attraverso la conversione dell’impianto in PCUP friendly, abbattere i costi di smaltimento e riacquisto del tradizionale bicchiere con un investimento iniziale. Lettori digitali, Tablet e parchi bicchieri che converranno anche sotto il profilo economico oltre che etico, per un servizio a 360 gradi che accompagna l’user in una esperienza green, responsabile e tailored. Dal punto di vista di PCUP questo si traduce in un elevato tasso di retention: le società una volta convertite a PCUP difficilmente torneranno indietro, non solo per non perdere l’investimento sul parco bicchieri, quanto più per la comodità del sistema, dell’ecosostenibilità e delle informazioni estraibili dal servizio.