L’economia circolare secondo la definizione che ne dà la Ellen MacArthur Foundation, “è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”.
L’economia circolare è un sistema economico che si auto-rigenera cioè che usa l’output finale del sistema, la spazzatura, come nuovo input per il sistema produttivo. Questo tipo di economia è il più antico sistema economico mai esistito sulla Terra e quello di maggior successo: gli ecosistemi naturali ne sono l’esempio principe, tutto ciò che “muore” viene riutilizzato e riconvertito in nuova linfa per il resto del sistema. Il vantaggio strutturale delle economie circolari è la loro intrinseca stabilità e capacità di operare in un sistema chiuso, quindi con risorse limitate, per un periodo di tempo teoricamente infinito. Un esempio di umana economia circolare è il riciclaggio. Quando le cose vengono riciclate il sistema tende a chiudersi ed ad alimentare sé stesso senza andare ad intaccare altre risorse.
Purtroppo, non si è ancora in grado di riciclare tutto per limiti tecnologici, ma anche per mancanza di motivazione. Il sistema attuale, che non ricicla la gran parte dell’output prodotto e consumato, è invece un sistema fondato sul continuo bisogno di nuova energia da immettere nel sistema stesso. Un esempio negativo è lo sfruttamento della foresta amazzonica: in essa avviene un vasto disboscamento per ricavarne legno o campi coltivabili. Però, il ritmo di deforestazione non è compensato dalla ricrescita di nuove piante e i che campi così creati non dispongono della necessaria fertilità per alimentare le coltivazioni nel medio-lungo termine. Si riportano le parole dell’attivista Giordano Golinelli:
1“Una volta esaurito lo stock di risorse pregiate (es. alberi centenari) le aree forestali sfruttate vengono incendiate e quando le fiamme si spengono resta un terreno reso fertile dalla cenere che si è depositata al suolo. Questo terreno ormai agricolo viene usato per la produzione di monocolture (es. soia, palma da olio) oppure per il pascolo del bestiame bovino, un vera e propria piaga in Amazzonia. Una volta terminato l’effetto fertilizzante dell’incendio (pochi anni) il terreno resta spoglio, esposto alla luce solare, alle piogge, al vento… e diventa incapace di produrre nuova fertilità. In buona sostanza è stato desertificato e per poter continuare a produrre necessita di dosi massicce di fertilizzanti di sintesi e prodotti fitosanitari.”
Secondo la Commissione europea, grazie all’economia circolare si potranno creare 2 milioni nuovi posti di lavoro e registrare un risparmio annuo di circa 72 miliardi di euro per le imprese europee. Un’idea di startup che riconosca e valorizzi il concetto di circolarità, cioè creare prodotti che possano essere facilmente ri-assimilati nell’ambiente o che possano essere facilmente re-immessi nel processo produttivo come nuovo input, può portare a buoni risultati. Non ci sarebbe da stupirsi se le prossime aziende di maggior successo fossero quelle in grado creare prodotti pensati per un’economia circolare e non più lineare.
A livello finanziario, l’economia lineare (opposta a quella circolare) incentiva una maggiore attenzione alle valutazioni trimestrali e al profitto di breve termine. A volte, però, non tiene abbastanza conto delle esternalità negative a lungo termine che le aziende creano. Danni che potremmo definire di livello planetario. Perciò è importante avere consapevolezza della necessità di integrare tali costi nelle valutazioni finanziarie delle aziende. Ciò migliorerebbe l’efficacia del sistema finanziario nell’allocazione delle risorse (i finanziamenti alle imprese). Verrebbero premiati i progetti il cui Net Present Value resta positivo anche dopo aver tenuto conto dei costi ambientali. Esistono delle difficoltà. Infatti, non è facile quantificare il valore per il pianeta di un ettaro di Amazzonia. Il concetto di economia circolare supera tale difficoltà prevedendo di programmare fin da subito l’uso dell’output consumato (la spazzatura o gli scarti) come nuovo input.
1 http://forestedelmondo.pbworks.com/w/page/29969065/I%20problemi%20delle%20foreste