Mario Draghi nasce sotto il segno del Capricorno a Roma, nel quartiere Pinciano, il 3 settembre 1947. È fratello maggiore di Andreina e Marcello. La vita parte subito in salita per Mario: i genitori se ne sono andati mentre era ancora ragazzo, e ad appena 15 anni ancora non poteva permettersi di farsi carico dei due fratellini. Proprio per questo motivo, vengono accuditi dalla loro zia.
Il padre, Carlo, ha comunque inciso fortemente nella vita di suo figlio: entrò come volontario in Bankitalia, per poi passare a lavorare in Bnl. Sin da bambino, Mario e la loro famiglia passano le vacanze in Veneto, dove hanno tuttora una villa. Proprio in quel paesino veneto, Mario incontrò la sua futura moglie, Serena. Entrambi erano giovanissimi, Serena appena più piccola di “Supermario”, avendo 19 anni. Attenzione però a chiamarlo Supermario: il presidente della Bce si infastidisce molto quando le persone gli danno questo soprannome. Mario è una persona semplice, veste spesso di blu, con cravatte più particolari dei suoi abiti.
Gli studi
Mario ha studiato al liceo Massimiliano Massimo di Roma, ha avuto sin da bambino la fortuna di confrontarsi con persone che sarebbero diventate grandi. I suoi compagni di classe erano infatti Luca Montezemolo, Giancarlo e Luigi Abete, rispettivamente presidente della Bnl e presidente della Federcalcio, l’ex capo della Polizia Gianni Di Gennaro e il personaggio Gianarcalo Magalli. I suoi compagni di banco hanno raccontato che Draghi studiava molto, senza eccedere. Era un buon compagno di classe, passava spesso i compiti.
Seguì il percorso di studi alla Sapienza, Facoltà di Economia. Qui studiò molto, decidendo poi di puntare in alto continuando a studiare all’estero. Draghi andrà infatti a continuare i suoi studi al MIT (Massachuttetts Institute of Technlogy), nel 1971. Al ritorno dall’esperienza all’estero, Draghi vedeva il mondo da una prospettiva diversa: il viaggio in America lo aveva cambiato.
Dal Mit alle nuove collaborazioni
Dopo aver ottenuto il dottorato, Mario fa esperienza di insegnamento in diverse università, e diviene consigliere di Giovanni Goria, ministro del Tesoro nel primo Governo Craxi. Tra il 1984 e il 1990 veste il ruolo di Direttore Esecutivo della Banca Mondiale e, finalmente, l’anno successivo il nuovo Ministro del Tesoro Guido Carli lo assume come Direttore generale del Ministero del Tesoro. Guido Carli scelse Draghi sotto consiglio di Carlo Ciampi, che governava la Banca d’Italia. Dopo aver concluso la sua esperienza al Ministero, Draghi torna ad insegnare ad Harvard, iniziando poco dopo a collaborare con Goldman Sachs.
La nomina a Palazzo Koch
Dopo lo scandalo di Bancopoli, Antonio Fazio nel 2005 cessa di essere Governatore della Banca d’Italia. Sempre Carlo Ciampi influenzò la decisione di Bankitalia sulla scelta del successore. Dopo la nomina, Draghi lasciò Goldman Sachs per dedicarsi alla Banca d’Italia.
Il primo obiettivo di Draghi era quello di far riacquistare a Bankitalia la fiducia dopo Bancopoli. Disse infatti:
“La Banca d’Italia ha le risorse per affermare la propria autorevolezza nella formazione della politica monetaria europea e per meritare quel prestigio internazionale che la sua storia le ascrive”.
Vuole avviare una rivoluzione in senso positivo. Nei suoi interventi si esprimeva in modo diverso dal suo predecessore: poche citazioni, interventi chiari e concisi, tagliando una decina di pagine dalle relazioni rispetto a Fazio.
Il gradino più alto d’Europa
A novembre 2011 scadeva il mandato di Jean-Claude Trichet, da qualche mese prima si è iniziato a pronosticare su chi potesse essere il suo successore. I prossimi 8 anni spettavano ad un economista di caratura internazionale. Di certo in quel periodo nessuno avrebbe scommesso su un uomo proveniente dall’Italia, Paese dall’alto debito debito. Il cambio di guardia all’Eurotower metteva di fronte Mario Draghi e Axel Weber, capo della Bundesbenk, banca nazionale tedesca.
7 mesi dopo però Mario Draghi gira l’angolo e trova una strada spianata: il 9 febbraio 2011 Weber, contendente di Draghi per la successione di Trichet, si ritira dalla Bundesbank. In un’intervista Weber affermò che la decisione era alimentata dalle perplessità di molti governi sulla sua posizione contraria al programma della Bce di acquisto dei Titolo di Stato europei. Lasciando la Bundersbank, lasciò anche il Consiglio dei governatori della Bce. In Germania non si trovava un’alternativa a Weber. Il Financial Times affermò il sostegno alla candidatura di Mario Draghi:
“C’è solo un candidato che ha le qualità giuste per sostituire Trichet ed è Draghi”
Anche gli “avversari” da quel momento lo appoggiarono, su tutti Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. Il 1º novembre 2011 Draghi diventa Presidente della Bce.
Il mandato del 18° uomo più potente al mondo (secondo Forbes) si concluderà ufficialmente il 31 ottobre, quando il suo posto verrà preso da Christine Lagarde.