A pochi giorni dalla scomparsa del maestro Andrea Camilleri, i riflettori sono stati puntati sulla trasposizione televisiva di una delle sue opere più longeve: Il commissario Montalbano.
Solo la saga cartacea del commissario ha venduto 25 milioni di copie negli ultimi 20 anni, con traduzioni in 120 lingue.
La serie tv mandata in onda su Rai 1 per la prima volta nel 1999, con Luca Zingaretti volto iconico del personaggio Salvo Montalbano, ha raggiunto picchi di share superiori al 40% (quasi 10 milioni di spettatori).
La serie, nel corso degli anni, ha attirato migliaia di “cineturisti”, ovvero quel tipo di utenza alla ricerca delle location cinematografiche e televisive divenute un cult.
Si stima in più di 800 mila visitatori l’afflusso di pellegrini verso “Vigata”, nome inventato per indicare la città natale del commissario, che comprende buona parte del ragusano in Sicilia, come Santa Croce Camerina, Porto Empedocle e Scicli (dove si trova il commissariato). Punta Secca, dove è situata la casa di Montalbano, è ovviamente il luogo più visitato.
Il volume del settore turistico è triplicato, il numero dei posti letto da 6 mila ha superato i 10 mila, spingendo le compagnie aeree a potenziare lo scalo dell’aeroporto di Comiso per far fronte ad un aumento del 60% dell’afflusso di stranieri.
L’ormai famoso “Montalbano tour” per massimo 8 persone, con voce narrante in varie lingue, si aggira intorno ai 250 euro.
Montalbano è probabilmente l’esempio italiano di maggior spicco di cineturismo, ma ricordiamo anche i tour di Procida e Salina sui set de “Il postino”, o i noti esempi internazionali come le location in Nuova Zelanda per “Il signore degli anelli” o in Gran Bretagna per “Harry Potter”, per un giro d’affari complessivo di circa 80 miliardi di euro.