Un tema che ormai da tempo condiziona l’economia mondiale è lo shadow banking system. Questo sistema di intermediazione finanziaria è stato menzionato per la prima volta nell’agosto del 2007 al simposio annuale della Federal Reserve dall’economista americano Paul McCulley.
Per darne una definizione rigorosa è necessario prendere in prestito le parole del Financial Stability Board, che definisce lo shadow banking system come un “sistema di intermediazione creditizia di entità e attività fuori dal sistema bancario regolato“. Con shadow banking system si indica, quindi, la rete di istituzioni finanziarie che svolgono le stesse attività di quelle tradizionali ma che non sono soggette agli stessi vincoli regolamentari e di vigilanza.
Differenze con il modello di intermediazione tradizionale
Nel sistema di intermediazione tradizionale, definito “Originate-to-Hold” (origina e tieni), le banche concedono prestiti ipotecari conservandoli come crediti nel portafoglio fino a che la somma resa non viene restituita. Secondo questo modello l’attenzione nel concedere prestiti è molto alta, perciò si richiedono documentazione e garanzie necessarie.
Questo sistema cambiò in modo radicale all’inizio degli anni Duemila, evolvendosi in un modello noto come “Originate-to-Distribute” (origina e distribuisci). In questo caso i prestiti ipotecari vengono rivenduti ad un’altra istituzione finanziaria grazie ad operazioni di cartolarizzazione. In questo modo la banca si libera dal rischio di insolvenza del debitore, potendo così offrire altri mutui senza esporsi ad un rischio eccessivo. Per fare ciò chiama in causa altre entità finanziarie non soggette a regolamentazione.
La cartolarizzazione
Per comprendere il processo di intermediazione nello shadow banking system è necessario spiegare cosa si intende per cartolarizzazione. La cartolarizzazione è una complessa operazione finanziaria, concepita negli Stati Uniti durante gli anni ’70. Il procedimento si svolge grazie ad apposite Special Purpose Vehicle (SPV), ovvero società veicolo che fungono da anello di congiunzione tra il titolare del credito, ovvero le banche, e gli investitori sui mercati finanziari.
L’operazione della cartolarizzazione è divisa in due fasi. Nella prima la banca vende i suoi crediti alla SPV, che per ottenerli paga una somma uguale all’ammontare del prestito, sostituendo il creditore originario nel diritto a riscuotere il debito.
Nella seconda fase, la società veicolo si indebita sul mercato finanziario emettendo titoli obbligazionari. Tra questi, in particolare, ci sono gli Asset-Backed Securities (ABS), composti da un elevato numero di prestiti. In questo modo il rischio di ogni singolo prestito viene reso meno rilevante nell’insieme della valutazione dei rischi contenuti nel pacchetto.
Gli ABS sono garantiti dal debitore iniziale, che restituisce a rate il prestito ottenuto, maggiorato di interessi. La garanzia che le SPV offrono ai sottoscrittori di ABS è basata sulla certezza di riscossione del credito di cui sono diventati titolari, ovvero dalla capacità di rimborso del debitore. Comunque in queste operazioni resta sempre una significativa componente di rischio.
Da ABS a CDO
Il processo di intermediazione non finisce con gli Asset-Backed Securities. Infatti, è possibile attuare operazioni di cartolarizzazione sulla cartolarizzazione. I titoli strutturati sui prestiti (gli ABS), possono diventare il sottostante di un nuovo titolo, che prende il nome di Collateralized Debt Obligation (CDO), creato appunto “dall’impacchettamento” di un elevato numero di ABS.
Ad emettere i CDO sono società veicolo di “secondo livello”, sponsorizzate da grandi banche d’investimento che vogliono sottoscrivere gli ABS emessi da SPV di “primo livello”. Poiché il principio di questa catena sono i mutui, i CDO dipendono anch’essi dalla capacità di rimborso del debitore iniziale. In questo modo se i debitori non pagano le rate la catena si interrompe, in quanto le società veicolo non potranno rimborsare le obbligazioni, ed a perdere i propri risparmi, alla fine, saranno gli investitori.
Quali sono i rischi?
Per rispondere allo Shadow Banking System il settore bancario ha assunto una maggiore esposizione verso i rischi sistemici, i quali possono scaturire da diversi fattori.
Uno elemento chiave è la trasformazione della liquidità. Infatti a fronte di investimenti in titoli con diversa liquidità, le entità finanziarie non regolamentate non prevedono grossi vincoli al riscatto. Nasce dunque la possibilità che si debbano effettuare rapidi disinvestimenti in portafoglio a fronte di elevate richieste di rimborso. Perciò aumenta la volatilità dei prezzi delle attività finanziarie e ciò può avere effetti negativi sulla stabilità di tutti gli intermediari.
Un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dalle posizioni che fanno ricorso alla leva finanziaria. In particolare, l’uso di strumenti derivati può portare ad una moltiplicazione dei rischi, che possono ripercuotersi all’intero sistema finanziario.
Interconnessione
L’essenza del rischio sistemico causato dallo Shadow Banking System è l’interconnessione. Si può definire il rischio sistemico come il rischio di collasso dell’intero sistema finanziario. Questo è reso possibile da forti interconnessioni fra le società, tali che il fallimento di singole entità o il collasso di un singolo settore possa causare fallimenti a catena.
Il “sistema bancario ombra” e quello tradizionale sono molto interconnessi. L’interconnessione deriva dal fatto che le banche tradizionali investono in strumenti finanziari delle entità shadow e viceversa, creando così interdipendenze e vulnerabilità.
Arbitraggio regolamentare
Dato che nel sistema bancario ombra le entità non bancarie svolgono intermediazione creditizia simile a quella fornita dalle banche tradizionali senza avere gli stessi vincoli, queste sono in grado di operare senza internalizzare il vero costo dei rischi. Così queste società hanno un vantaggio competitivo rispetto alle banche tradizionali. Ciò crea opportunità di arbitraggio che indebolisce la regolamentazione bancaria, provocando un accumulo di rischi in tutto il sistema finanziario.