Harry Markopoulos, la talpa dello scandalo Bernie Madoff, ha indagato per un report riguardante General Electric scoprendo, a detta sua, qualcosa di davvero assurdo: la società avrebbe truccato i conti per nascondere una perdita di 38 miliardi di dollari.
Naturalmente appena la notizia di questo possibile scandalo è stata resa nota Wall Street si è resa subito protagonista di un panic selling nelle giornate tra il 15 ed il 16 agosto che ha fatto crollare il valore delle azioni GE del 15%, crollo che si è poi stabilizzato all’11%. In ogni caso la seduta del giorno 15 agosto si è rivelata essere la peggiore dal 2008.
Nel documento redatto da Markopoulos si legge: “è una frode peggiore di quella di Enron”, difatti il colosso fondato da Edison nel 1892 ha assolutamente bisogno di incrementare le sue riserve di 28,5 miliardi di dollari di cui 18,5 in contanti, pena la bancarotta.
General Electric si difende dichiarando falsi tutti i dati pubblicati ai fini della manipolazione del marcato.
Lo scandalo riguarderebbe il settore delle riassicurazioni a lungo termine e dei servizi alle società petrolifere che valgono il 40% della capitalizzazione di borsa e le perdite risalirebbero agli anni ’80 e ’90.