Il Decreto 4/2019 sul reddito di cittadinanza (“pensioni-reddito”) prevede e predispone al suo interno anche il cosiddetto riscatto della laurea. Tramite tale strumento, i laureati a partire dal 1996 hanno la possibilità di convertire il periodo universitario in anni idonei all’avvicinamento della pensione, convertendoli ed equiparandoli essenzialmente a veri e propri contributi INPS.
Requisiti necessari per poter accedere a tale procedura sono l’aver conseguito effettivamente l’attestato di laurea e avere versato dei contributi nella gestione INPS per almeno un anno. Inoltre, il periodo di studi deve appartenere al periodo temporale di riferimento del decreto (ad oggi non sono state ancora gestite fattispecie per gli anni antecedenti al 1996).
Secondo i dati rilevati dall’INPS è bastato poco più del primo trimestre del 2019 per superare le richieste e le procedure effettuate nell’intero anno precedente, segno che tale strumento sta suscitando l’interesse e l’approvazione da parte degli italiani. Infatti, come recita il sito ufficiale INPS:
«da marzo sono aumentate le simulazioni dei riscatti di laurea da parte degli utenti. Secondo le statistiche (riferite alla sola gestione privata) il picco si è registrato ad aprile. A maggio si è verificato un calo rispetto al mese precedente, ma i valori sono rimasti superiori rispetto a quelli di marzo e soprattutto di febbraio. Le simulazioni più numerose riguardano il regime contributivo».
Come funziona il riscatto della laurea?
Chi ha conseguito una laurea dopo il 1995 potrà valutare concretamente la possibilità di riscattare gli anni di studio ad un costo fisso, pari a 5240€ per anno accademico, importo congelato fino a fine 2019 (mentre nella prima versione esso dipendeva dalla propria posizione retributiva); la rata del riscatto andrà poi a sommarsi al canonico assegno pensionistico.
L’INPS ha messo a disposizione dei potenziali interessati una sezione del sito in cui poter effettuare una completa simulazione del piano di riscatto, dei valori e delle modalità per l’utilizzo delle agevolazioni fiscali. Dopo aver effettuato l’accesso con le proprie credenziali (PIN, SPID, CNS) sul sito INPS, l’utente potrà accedere alla sezione dedicata al simulatore, dove verranno richieste le seguenti informazioni:
- Anno di iscrizione
- Ateneo di appartenenza
- Numero di rate in cui suddividere il pagamento
- Numero di periodi da riscattare.
Inserendo le suddette informazioni, il simulatore genererà in automatico un piano di rimborso e di scadenziamento del riscatto della laurea e calcolerà l’ammontare che ogni utente vedrà riconoscersi nel proprio assegno una volta maturati i requisiti per la pensione.
Ma conviene sempre e comunque?
A parere degli esperti di settore, il riscatto della laurea non comporterebbe una variazione significativa sull’assegno della pensione, il quale potrebbe aumentare apparentemente di soli 25-28€ su un periodo di tempo di quattro anni. E allora dove risiede la convenienza nell’investire subito 5240 euro di riscatto per anno accademico? Scrive Patrizia Delpidio:
«Riscattare gli anni di studio non serve solo ad aumentare l’assegno pensionistico visto che gli anni riscattati sono da considerarsi alla pari degli anni di contributi derivati da lavoro effettivo: riscattando quattro anni si aumenta il proprio montante contributivo di quattro anni, permettendo di raggiungere quattro anni prima i requisiti contributivi necessari all’accesso alla pensione».
Quel che è certo è che non conviene usufruire di tale strumento a chi ha contributi solo dopo il 1995: come evidenziato da un’analisi del Sole24Ore, la legge Fornero consente comunque di accedere alla pensione anticipata raggiungendo un’età anagrafica a oggi pari a 64 anni, avendo maturato intanto 20 anni di contributi effettivi (a patto che la pensione superi i 1.285 euro lordi al mese). Questo implica che il riscatto degli anni di università possa non essere vantaggioso per chiunque veda rispettati i requisiti della suddetta legge.
Fonti: INPS, Investire oggi; Il Sole 24 Ore; Repubblica; Il Corriere della Sera; ilpuntopensionielavoro.it; ingenio-web.it; occhionotizie.it