Giornata da dimenticare quella di ieri per l’Argentina che a seguito delle dichiarazioni di Hernan Lacunza, ministro delle finanze argentino ha visto l’indice della borsa di Buenos Aires perdere il 4,52%. Nella sua dichiarazione Lacunza ha annunciato che il governo rinegozierà il suo debito estero. Facendo così l’Argentina ha annunciato il suo terzo default negli ultimi 17 anni ma si tratta di un “Selective Default”, verranno rinegoziati titoli per un valore di 110 miliardi ma il ministro ha sottolineato come non ci saranno modifiche nel capitale che verrà rimborsato mentre saranno rinegoziati i tempi di rimborso, allungandoli, in modo da stabilizzare l’economia.
Sia dal punto di vista economico che politico l’argentina si configura ad oggi come un paese fragile, nell’ultimo ventennio si sono ripetute ciclicamente notizie riguardo a rischi di default ed ammanchi nei bilanci pubblici.
Dopo la grande crisi economica dei primi anni 2000, che aveva portato al default nel 2002, nel 2003 il PIL era tornato a crescere ma nonostante questo il paese non era mai riuscito a stabilizzarsi completamente. Tredici anni dopo infatti, nel 2015, fu dichiarato un altro default da circa 30 miliardi di dollari. Non sorprende quindi questa ultima dichiarazione del governo argentino dato che i recenti governi non sono riusciti a dare un impulso positivo all’economia.
La situazione futura dell’Argentina è destinata ad evolversi nei prossimi mesi viste anche le prossime elezioni di ottobre. Sarà interessante capire come si svilupperà la situazione per risollevare l’economia del paese.