Cosa sono i mercati regolamentati?
Gli investitori stipulano contratti tra loro per concludere gli scambi. Ogni scambio è disciplinato da regolamentazioni più o meno stringenti. Sui mercati regolamentati vengono scambiati contratti standardizzati, in forma anonima, sotto il coordinamento di un gestore del mercato, come la Borsa Italiana S.p.a..
Come funzionano i mercati regolamentati?
Gli operatori conoscono solo i prezzi e le quantità a cui vengono chiesti o offerti i titoli, ma non le controparti. I termini del contratto sono imposti dal gestore del mercato e sono uguali per tutti i titoli scambiati sullo stesso mercato.
Gli scambi sono protetti da una clearing house che rende sicura la loro conclusione una volta sottoscritti. Infatti, la camera di compensazione permette agli operatori di avere la certezza di ricevere lo strumento per cui hanno pagato, frapponendosi tra i broker dei due agenti e di fatto portando avanti due operazioni opposte. La controllata di Borsa Italiana che si occupa di questi servizi è la Cassa di Compensazione e Garanzia.
La gestione del mercato viene poi supervisionata dall’Autorità di Vigilanza, la Consob. Quest’ultima ha il potere di indagare e imporre sanzioni a comportamenti scorretti sui mercati. Sui mercati regolamentati vengono scambiati azioni, obbligazioni, ma anche futures e commodities.
Cosa sono i mercati Over-The-Counter?
Altri scambi avvengono con contratti personalizzati sulle esigenze delle controparti. Il mercato non regolamentato in cui avvengono tali scambi è detto Over-the-Counter, ossia l’insieme di operatori che negoziano contratti fuori dai mercati regolamentati, come la maggior parte dei contratti derivati. Gli operatori negoziano tra di loro i termini del contratto, ma non beneficiando di un mercato organizzato sono esposti a rischi di controparte.
Il rischio di controparte comporta che lo scambio non venga portato a termine secondo i termini indicati nel contratto. In questo modo si può essere costretti a dover aprire una causa legale per vedere adempiuto il contratto, con conseguenti costi di tempo e denaro. Per semplificare il procedimento i partecipanti al mercato OTC possono costituire una CCP (Central CounterParty clearing house) che si frapponga tra le controparti in modo da garantire lo scambio.
D’altro canto, i mercati OTC sono molto più flessibili e lasciano maggiore libertà nella creazione di strumenti finanziari molto complessi. In Italia sono chiamati Sistemi di Scambi Organizzato e comunque devono soddisfare delle indicazioni di Consob, anche essendo più indipendenti.
Le definizioni di mercato riportate fino ad ora sono solo alcuni esempi, molte altre definizioni minori permettono di classificare ancora più nel dettaglio determinati insieme di negoziazioni. Cercheremo di approfondire i termini conosciuti in guide e lezioni specifiche.