Nel 2017 negli Stati Uniti due politici repubblicani, Chris Smith e Marco Rubio, depositarono una proposta di legge con il nome di Hong Kong Democratic and Human Rights Act. Questa a quel tempo finì in un cassetto. Nell’estate 2019 però, con i moti di protesta che stanno scuotendo la città-Stato asiatica, il tema è tornato alla ribalta.
L’imminente discussione della legge
Il 13 giugno 2019 l’Hong Kong Democratic and Human Rights Act è stato inserito fra le proposte da discutere a breve al Senato ed al Congresso. La legge ha un largo sostegno bipartisan, i maggiori promotori del suo rilancio sono stati il democratico Ben Cardin ed il repubblicano Marco Rubio, uno dei due ideatori della proposta.
L’Hong Kong Democratic and Human Rights Act in breve
L’Hong Kong Democratic and Human Rights Act permetterebbe agli Stati Uniti, nel caso in cui fosse certificata una violazione dei diritti umani e democratici da parte del governo di Hong Kong, di applicare sanzioni. La legge inoltre prevede analisi periodiche delle condizioni che consentono alla città di essere considerata come una regione a se stante rispetto alla Cina.
Cosa rischia Hong Kong
Il principale pericolo, per Hong Kong, è la possibile revoca dello statuto speciale che ne riconosce l’indipendenza dalla Cina. Infatti, se questo avvenisse, anche le imprese della città-Stato verrebbero considerate come cinesi e, quindi, sottoposte ai dazi ed alle sanzioni degli Stati Uniti contro Pechino. Questa mossa potrebbe essere molto efficace per indebolire la presa del governo cinese sulla città-Stato.
Le possibili implicazioni sull’influenza di USA e Cina nella città
Con questa proposta di legge, oltre a salvaguardare i diritti umani dei cittadini hongkonghesi, il governo americano potrebbe riuscire ad indebolire il potere dell’attuale governo filo-cinese. Infatti ad essere in pericolo maggiore sono proprio le attività imprenditoriali e le aziende della città. Queste sarebbero spinte così a mettersi contro l’attuale governo o comunque a spingere per indirizzarlo verso scelte più filo-americane per evitare le sanzioni.