Dopo le decisioni della FED e della BCE di abbassare i tassi di interesse, anche la Banca Centrale Cinese fa la sua mossa.
Da Pechino infatti arriva la notizia che i tassi di interesse ad un anno verranno abbassati di cinque punti base, portandoli dal 4,25% al 4,20%.
Un taglio quindi che segue la strada intrapresa da BCE e FED, anche se in misura inferiore mantenendo quindi la situazione attuale e, anzi, sembrerebbe proprio una mancata presa di posizione da parte della Banca Centrale Cinese. Oltre al tasso annuale infatti non ci sono state ulteriori modifiche.
Anche se ci si aspettava una modifica il tasso a cinque anni è rimasto immutato al 4,85%, proprio per evitare il rischio di una bolla immobiliare.
Queste modifiche lievi ai tassi hanno deluso gli investitori che si aspettavano una reazione più forte a causa del rallentamento dell’economia Cinese.
Qualche giorno fa il premier cinese Li Keqiang ha dichiarato che il target di una crescita al 6% prefissato per il 2019 sarà difficile da raggiungere. Le cause come sappiamo sono da ritrovare nella guerra commerciale intrapresa dagli USA contro la Cina.
Oltre ad investitori delusi, ce ne sono anche di contenti.
Non tutti vedono di buon occhio il taglio generale dei tassi di interesse.
Secondo le teorie di alcuni il rallentamento dell’economia attuale è di tipo reale, causato dalla paura degli investitori per fenomeni come la Brexit e la guerra commerciale e sarebbe pericoloso spingere l’economia in questo modo.
In sostanza non spetterebbe alle Banche centrali spingere l’economia in una situazione come questa, ma alla politica risolvendo le situazioni di tensione e ridando fiducia agli investitori.